laRegione - Ticino 7

I ragazzi, signora mia!

- Di Giancarlo Fornasier

A forza di leggere che i giovani sono tutti drogati, manipolati e senza dubbio maleducati; che «il rispetto è praticamen­te scomparso. Non c’è più nelle strade, nelle scuole...» (cit.); che Greta è una marionetta in mano a qualcuno o qualcosa, ora anche Luigi inizia a guardare i propri figli con sospetto. Molto sospetto, sentimento che ha trasmesso pure alla moglie (dedita a yoga e meditazion­e, ergo tendenzial­mente positiva verso gli altri/la vita). Sicché un collega di Luigi – padre a sua volta di due ragazze adolescent­i, ahi ahi – gli ha consigliat­o un’app per smartphone (tipo agente segreto) che potrebbe salvare corpo e mente dei giovani. L’uomo la usa da tempo, perché teme che le figlie possano barattare le loro anime con una chitarra suonata da Dio e una manciata di brani immortali. Come fece il bluesman Robert Johnson, sapete la storia, no? Insomma, l’altro giorno Luigi come tutte le mattine prende il treno delle sette e mezza per recarsi in ufficio. Nella carrozza strapiena, dei liceali discutono a modo loro di radioattiv­ità, armi nucleari, atomi, fusioni e il rischio per l’uomo e l’ambiente. Forse non tutto quello che dicono verrebbe sottoscrit­to da un premio Nobel, ma certo lo scambio di vedute è affascinan­te e di telefonini in mano non se ne vedono. Pensate, anche i piedi sono «educatamen­te» poggiati sul pavimento (non sui sedili, come vorrebbe il cliché). «Forse quell’app non mi serve», pensa un paio d’ore più tardi Luigi davanti a un caffè. La sera, tornato a casa, si reca nella camera dei figli: «Ciao! Tutto a posto?». Nessuna risposta: stavano leggendo con la musica ‘a menetta’. Pensa che roba...

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