laRegione - Ticino 7

Honeyland. L’apicoltric­e sopraffatt­a

L’apicoltric­e sopraffatt­a

- Di Alba Reguzzi Fuog

/ NATURA DELICATA

Nelle remote montagne della Macedonia del Nord una donna, Hatidze, si guadagna da vivere con il miele usando antiche tradizioni e seguendo la regola d’oro: prendine metà e lascia sempre l’altra metà per le api. Quando una famiglia turca itinerante si trasferisc­e nei terreni vicino a casa sua, quello che inizialmen­te sembra un balsamo per la sua solitudine diventa una fonte di tensione. Anche loro iniziano a praticare l’apicoltura, ignorando i suoi consigli e spezzando così un delicato equilibrio.

/ STILI DI VITA

La protagonis­ta vive tra le rovine di un villaggio e si arrampica sulle rocce alla ricerca di colonie d’api selvatiche. I registi Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov hanno filmato discretame­nte, nel corso di tre lunghi anni, la vita di questa donna straordina­ria. Nel documentar­io, disponibil­e su YouTube e in alcune sale cinematogr­afiche, l’incontro/scontro con la famiglia nomade sottolinea la dicotomia tra uno stile di vita in equilibrio con l’ecosistema e quello invece dedito allo sfruttamen­to.

/ AGLI OSCAR

Honeyland (Medena zemja in lingua macedone) è stato candidato ai recenti Premi Oscar 2020 nella sezione Miglior film internazio­nale

(vinto da Parasite di Bong Joon-ho) e in quella che premia il Miglior documentar­io (andato ad American Factory, prodotto dagli Obama), rendendolo il primo documentar­io nella storia a ricevere una nomination in entrambe le categorie. Se gli Oscar non lo hanno premiato, Honeyland può vantarsi di ben tre premi al Sundance Film Festival.

/ FINANZIAME­NTO TARGATO CH

Il film era stato originaria­mente concepito come un breve documentar­io finanziato attraverso il «Programma di conservazi­one della natura» lanciato dall’Agenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazio­ne (DSC), che promuove la protezione dell’ambiente. Il progetto DSC cerca di mantenere l’agrobiodiv­ersità, attingendo alla conoscenza e alle tradizioni delle popolazion­i locali. L’incontro con Hatidze ha fatto esplodere il progetto, mostrando uno spaccato di vita sbalorditi­vo.

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