Dante Molinari

«Mi piace quello lì, e basta». Quando gli chiedi perchÈ ami il suo lavoro di meccanico alla centrale idroelettrica della Nuova Biaschina, tra Lavorgo e Personico, Dante Molinari rivela la sua natura di persona di grandi passioni, ma poche parole. Classe 1960, da Cresciano, Dante si sforza di descrivere un lavoro che fa da 38 anni e che consiste nel riparare turbine, fare manutenzioni, modifiche... «» il mio lavoro. » l'esperienza di una vita.

E poi è vario, non è uno di quei lavori in catena di montaggio che devi fare trentamila pezzi in un dato tempo, qui fai un po' di tutto».

Quando non maneggia chiavi inglesi grandi quasi quanto un uomo, Dante torna dalla sua famiglia: la moglie Rebecca e la figlia Priscilla. E coltiva una passione per la falegnameria che lo ha condotto a costruire, oltre ai mobili, anche qualche chitarra. «Sì ma così, per passatempo, senza pretese», precisa subito con quella modestia che sconfina subito in timidezza. «Non ho studiato da nessuna parte per impararlo, ho solo guardato un po' una persona qui che faceva il liutaio, faceva i violini, e poi ho provato». Anche a lui piace «strimpellare, anche se non ho molto tempo». Fra i suoi gruppi preferiti gli vengono subito in mente i Pink Floyd, i Supertramp e i Dire Straits: «Sono rimasto un po' indietro, ma ormai la musica è finita...».