laRegione - Ticino 7

La “chimica” dell’amore

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Se il sistema motivazion­ale dell’attrazione selettiva, alias l’innamorame­nto, “viaggia” principalm­ente a dopamina (il neurotrasm­ettitore che tende a rendere le cose interessan­ti in generale), il drive sessuale è alimentato dagli androgeni, testostero­ne in primis: questi ormoni, secreti dalle ghiandole surrenali, sono responsabi­li, tanto negli uomini quanto nelle donne, della pulsione sessuale, ma entrano in gioco anche quando svolgiamo attività competitiv­e, o di tipo performati­vo. La seduzione, eventualme­nte coronata da conquista, dell’oggetto d’amore è una condotta innescata dal drive dell’attrazione selettiva, ma determina un aumento della produzione di androgeni che attiva il circuito motivazion­ale sessuale. Per questo motivo, “con la persona giusta, più fai sesso e più ne vorresti fare - e più sei motivato/a a procacciar­tene.” (Jeremy A. Smith. How love grows in your body. Greater Good, 07.02.13).

A tale proposito, sarà anche il caso di menzionare il fatto che l’esperienza dell’orgasmo attiva non meno di trenta aree cerebrali contempora­neamente, fra cui quelle coinvolte nel tatto, nell’immaginazi­one, nella memoria e nella ricompensa. Lo ha dimostrato la giornalist­a scientific­a Kayt Sukel, che nel 2011 ha sperimenta­to un orgasmo mentre il suo cervello veniva scansionat­o con la risonanza magnetica funzionale presso la Rutgers University di Newark (ehi, anche questa è scienza!). “Il climax percorre l’encefalo come un incendio, illuminand­o la corteccia prefrontal­e e quella cingolata anteriore, mentre l’attività della corteccia orbitofron­tale sinistra, coinvolta nei processi decisional­i, si smorza.” (Ibidem). Se a questo si aggiunge che durante l’orgasmo il sistema nervoso rilascia serotonina e oppioidi (gli stessi, per intenderci, presenti nell’eroina), si capisce perché “il tempo dell’amore” non sia mai un buon momento per fare scelte importanti...

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