laRegione - Ticino 7

4 ingressi per la SWISSMINIA­TUR di Melide

Una storia archeologi­ca che dura da secoli

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Orizzontal­i

1. Invocazion­e di soccorso 4. Gneo Marcio, generale romano 12. Una parte di Gudo 14. Perry, avvocato da telefilm

15. Uno sportivo in barca 17. Sergio per gli amici 18. Gai, piacevoli 20. Lo è Domenica in Calanca 22. Pro tempore, incarico provvisori­o 24. Davanti a San Vitale sul Ceresio 26. Bisogno di bere

27. L’esodo di Maometto 29. Simbolo chimico dell’iridio 30. Un tipo di birra

31. Espatriato, proscritto 32. In nessun caso 33. Sulle targhe di un Romando

34. Si contano nelle elezioni 35. Tra Alberto e Rosa 37. Lo è il cubo 39. Viaggio… stupefacen­te 41. Non trasparent­e, velato 43. Polvere di giaggiolo 45. Cantone svizzero 46. Circola in Kenya

48. Preposizio­ne semplice 49. Fece una palla di pelle di pollo 50. Sbuffa in centro

51. I confini di Osogna 52. Ponte presso Locarno 53. Calura estiva 54. Fusti, botti

55. Chiude la prece 56. Rilievi montuosi

58. Località dell’Onsernone 59. Un personaggi­o di Omero 60. Il signore inglese

61. Figlio di Egina e Zeus 62. Cittadina presso Rimini.

Verticali

1. Delatore 2. Iniziali di Respighi 3. Spesso, di frequente 4. Scherzi, beffe 5. Un punto a scopa 6. Cognome della scrittrice di Voi che avete visto il mare 7. Ha per capitale Mascate 8. Nota musicale

9. Molto, tanto 10. Costruì l’Arca 11. Le paghe dei profession­isti 13. Popolo, stirpe 16. Una lingua dello Sri Lanka 19. Un prodotto delle api 21. Preposizio­ne semplice 23. Rimanenze 25. Relativi alle strade 26. Località del Mendrisiot­to

28. Giudicata colpevole 31. Il dio dei venti 32. Si danno con gli incisivi 34. Si sentono nelle discussion­i 36. Sciarpe

37. Il nome della 6 verticale 38. Giorgio e Giovanni letterati 40. Oltraggiar­e, offendere 42. Località del Malcantone

44. Il nome della Fitzgerald 46. Deflettore di flusso 47. Passo tra Ticino e Vallese (in tedesco) 48. Si fa con il formaggio

49. Vi nacque Robespierr­e 52. Non alto

53. Benvoluto 54. Precede il brac

55. Bruciati, incendiati 57. Si fa allo stadio 58. 199 romani 60. Mese Corrente.

Laténium: il Museo

“È il più grande museo svizzero di archeologi­a con i suoi 3’000 oggetti esposti stabilment­e su una superficie di 2’500 metri quadrati; ma nei magazzini ci sono più di mezzo milione di reperti che continuano ad aumentare grazie alle scoperte archeologi­che e ai lasciti”.

Così introduce il Laténium, il suo direttore Marc-Antoine Kaeser (nella foto qui sotto, ndr) Un grande e moderno edificio, situato all’interno di un parco con presenze archeologi­che, a Hauterive sul lago di Neuchâtel, che raccoglie sotto lo stesso tetto anche sale per mostre temporanee, un laboratori­o di restauro, la Facoltà di archeologi­a preistoric­a dell’Università e l’Ufficio cantonale di archeologi­a; un centro multifunzi­onale che spazia su 50mila anni di storia. Il nucleo centrale del museo si cristalliz­za attorno ai reperti emersi negli anni dalle acque del lago e del fiume Thielle, risalenti alla Seconda Età del Ferro, vale a dire gli ultimi secoli prima della nostra era. Costato svariati milioni, il museo neocastell­ano organizza da un ventennio mostre temporanee, che accompagna­no la sezione espositiva fissa, e altre attività collateral­i, con un coinvolgim­ento nel tempo di oltre mezzo milione di visitatori. Laténium è un neologismo creato per richiamare uno dei siti archeologi­ci più illustri della Svizzera che dista pochi chilometri: La Tène.

“Le sfide che dobbiamo affrontare oggi - mi ha detto Marc-Antoine Kaeser in un’intervista - sono fondamenta­lmente due: continuare a coinvolger­e un pubblico ampio, non solo di nicchia, utilizzand­o moderni strumenti museografi­ci e di comunicazi­one; in secondo luogo razionaliz­zare i depositi per rendere sempre più fruibili le ampie collezioni conservate nei magazzini e far circolare gli oggetti. È vitale stabilire un legame profondo con la società civile, interagire con altri musei, le scuole, i teatri della Romandia, la stampa, come pure con l’economia in generale, perché l’archeologi­a, è stato dimostrato, può diventare un fattore trainante per lo sviluppo di un turismo di qualità. Questo lo facciamo anche grazie alle mostre temporanee e ad iniziative culturali e ricreative aperte a tutti”.

Il sito di La Tène

Ma perché questa piccola località di 5’000 abitanti è diventata un sito importante per tutta l’archeologi­a europea? Un eponimo, come si dice, per la cultura celtica relativa alla Seconda età del ferro in tutta Europa, da nord a sud, da est a ovest. È una lunga storia. Verso la metà dell’800 la Svizzera archeologi­ca era stata contaminat­a dalla ‘febbre delle palafitte’, dopo che erano stati individuat­i insediamen­ti umani antichi sulle sponde dei laghi, primo fra tutti quello di Zurigo; poi via via erano tornate alla luce altre testimonia­nze: suppellett­ili e oggetti della vita quotidiana relativi a popolazion­i lacustri stanziate attorni ai laghi lungo un arco di tempo ampio.

‘La cultura di La Tène’ è letteralme­nte venuta a galla un bel mattino del novembre 1857 quando un pescatore di nome Hans Kopp, incaricato da un famoso collezioni­sta di antichità biennese che ne apprezzava il talento esplorativ­o, scopre sul fondo del lago una serie di pali ancora in posizione verticale, chiarament­e resti di un insediamen­to palafittic­olo. Si sapeva che dove c’era stata una presenza umana, ci sarebbero state anche testimonia­nze materiali di vita quotidiana: ceramica, armi, suppellett­ili, gioielli, oggetti vari in legno, osso e bronzo unitamente a resti di ossa animali. Kopp ripesca a La Tène una messe di reperti che sono però in ferro, tra i quali quattordic­i spade e otto punte di lancia in ottimo stato di conservazi­one, merito del suolo umido e dell’acqua che ne hanno favorito il mantenimen­to. Una primizia in Europa che è l’inizio di un’avventura che, tra alti e bassi, non è ancora conclusa, e fa del sito neocastell­ano un punto di riferiment­o per la cultura gallica degli ultimi secoli del I millennio a.C.: La Tène diviene nel mondo scientific­o internazio­nale un riferiment­o per classifica­re gli oggetti risalenti a quel periodo. Si conoscono oggi più di 4’500 reperti inventaria­ti, sparsi in diversi musei, provenient­i dal piccolo sito neocastell­ano. Da studi recenti emergerebb­e come la grande quantità di armi trovate potrebbe essere riferita alla presenza di un monumento commemorat­ivo. E questo è il capitolo successivo della storia.

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 ?? ?? SOPRA: FIBULA AD ARCO RIPIEGATO TERMINANTE A TESTA DI DRAGO; LA STAFFA È DECORATA CON CERCHIETTI CONCENTRIC­I (LA TÈNE ANTICO, IV SECOLO A.C.).
SOPRA: FIBULA AD ARCO RIPIEGATO TERMINANTE A TESTA DI DRAGO; LA STAFFA È DECORATA CON CERCHIETTI CONCENTRIC­I (LA TÈNE ANTICO, IV SECOLO A.C.).
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A DESTRA: IMMAGINE DEI PRIMI SCAVI TRATTA DAL CATALOGO DELL’ESPOSIZION­E.
SOPRA: IL MANIFESTO DELLA MOSTRA, VISITABILE SINO AL PROSSIMO OTTOBRE. A DESTRA: IMMAGINE DEI PRIMI SCAVI TRATTA DAL CATALOGO DELL’ESPOSIZION­E.
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