DESIGN ELVETICO
Impatto delle entusiasmanti giornate a parte, quale direzione hanno preso il design e la creatività del paese dei monti e dei laghi? Il Made in Switzerland non poteva evitare la tendenza alla sostenibilità, al riciclo di materiali e di suppellettili adottando una rivoluzionaria ottimizzazione di risorse inaspettate, come pure di svariati ciarpami. Basti citare la mostra collettiva Junkyard Diving nella House of Switzerland dove, tra l’altro, appare una grande lampada circolare, appoggiata a terra, ricavata da un vecchio boiler e altri scarti metallici, rielaborati dagli studenti della ECAL (University of Art and Design Lausanne) su progetto di Philippe Malouin. Sempre sottolineando il potere del riuso, ecco che un gruppo di sei firme locali, capitanati dal designer David Glättli, compone elementi d’arredo di lunga durata: sedie, sgabelli, tavolini, panche... usando gomma, alluminio e frammenti di marmo rigorosamente riciclati. Intanto nella mostra Paper Trail, la NOV Gallery’s riunisce lavori di diversi studi che hanno come protagonista la carta da macero, rimaneggiata come materia prima, per oggettistica, sculture, stoviglie, vassoi, tutti tinteggiati con vivaci coloranti per cibi. In un tale contesto è benvenuto un workshop come quello della DIY Academy, promosso dal collettivo Inner Light, invitante a dare vita ai vecchi abiti, anziché disfarsene, grazie alla serigrafia, a un sapiente cucito e a un tocco di fantasia.
A proposito di moda, la circolarità, come cifra di pensiero, è profondamente radicata nella cultura di Freitag. La notissima azienda zurighese – già nota per aver trasformato i vecchi teloni dei camion in borse, zaini e vari contenitori – ora progetta di rimettere gli stessi, alla fine della loro già seconda vita, interamente in circolo riutilizzandone ogni parte comprese zip e chiusure. Ma non è tutto: sta elaborando F-ABRIC il tessuto totalmente biologico e biodegradabile. Da utilizzare per l’abbigliamento sportivo e non e pure per la casa, magari per confezionare allegre tovaglie antimacchia e antistiro.
Mobili di qualità dal gusto classico, reinventato con un twist contemporaneo, vengono creati da Röthlisberger, azienda di Gümligen nata nel 1928, che processa in modo ecologico solo il legno proveniente dai boschi locali, onde evitare lunghi, inquinanti trasporti. Tavoli estendibili, scrittoi stilizzati, sedie ergonomiche, poltrone modellate ad hoc... Ma a catturare gli occhi è soprattutto la nostalgica cassettiera settimanale, dove il mood romantico prende un ritmo rock, giacché i cassetti ribelli sono impilati a sbalzi asimmetrici
Manco a dirlo, la scena svizzera del design punta i riflettori sui giovani talenti, sui designer emergenti e sulla loro capacità nel confrontarsi con le impellenti sfide globali. Riecco la ECAL/ University pronta a promuovere U.F.O.G.O., otto modelli di turbine eoliche che verranno felicemente integrate nel paesaggio grazie alla loro piacevole estetica. Realizzate dagli studenti del Master Product Design, costituiscono uno studio dai notevoli sviluppi futuri, fondato sulla reale necessità di produrre energia sostenibile. Mentre l’ETH Zürich nell’esposizione interattiva Inclusive Design - For a world without barriers, sviluppa progetti di protesi e strumenti ausiliari per e con persone con disabilità. Il nobile scopo finale è quello di migliorarne la vita giornaliera tramite strumenti creati sì con processi tecnologici, ma anche con grande sensibilità.
Intanto al Satellite, padiglione della Fiera dedicato ai designer under 35, Laure Gremion, Ginger Zalaba e Fabian Bolliger, tre promettenti giovani, hanno espresso singolarmente l’eccellente e variegata scena del design svizzero contemporaneo. Laure Gremion, per esempio, usa il cemento per dar vita a vari oggetti e suppellettili e anche a un suggestivo chandelier che al posto delle candele ha delle strisce di led adeguatamente curvate. I giochi di luce sono il fil rouge che lega i tre creativi, per il resto molto differenti tra loro; Ginger Zalaba parte da una interpretazione moderna delle lampade Bauhaus degli anni Cinquanta, orientabili e flessibili, sia da tavolo che da soffitto. Fabian, invece, presenta Hanging Steel Ball, una lampada costituita da una sfera d’acciaio dall’accattivante scintillio. Ma c’è anche Iris che con i suoi bagliori azzurri vuole essere un tributo all’occhio umano. Tanto per scrutare la vera essenza di ogni oggetto, senza dimenticare che il fiore iris è anche un simbolo di buon auspicio.