Il romanzo storico (che passione)
Per molti la storia è noiosa. Eppure la narrativa ambientata nel passato riempie le librerie. Ecco sette possibili spiegazioni di questo amore per quella che potremmo definire come la “storia di fantasia”...
Solitamente la storia è poco amata. È argomento snobbato dai più perché considerato noioso, poco coinvolgente, polveroso. Emerge sempre la tipica domanda: perché interessarsi a una materia incentrata su eventi del passato che sembrano avere scarsi o nulli legami con il presente? Una domanda di questo tipo è, poi, ancora più facile che se la pongano le nuove generazioni, ragazzi nativi digitali abituati a vivere in un mondo dove contano solo l’immediatezza e la proiezione sul futuro. Eppure, basta andare nelle librerie per ritrovarsi circondati da vicende di fantasia ambientate nell’Antica
Grecia e durante l’Impero romano, nel Medioevo e tra i fragori delle due Guerre mondiali. Se ci pensiamo l’ultimo grande capolavoro letterario del Novecento, Il nome della rosa di Eco cos’è se non un libro “misto di storia e invenzione” per usare le parole con cui Alessandro Manzoni si riferiva ai Promessi sposi, cioè al romanzo storico per eccellenza della letteratura in lingua italiana.
Sette suggestioni sui racconti storici
Come spiegare tanto successo per l’incontro tra fantasia e storia? Ecco sette possibili risposte:
1. Per prima cosa il romanzo storico permette al lettore di salire su una macchina del tempo immaginaria e di ritrovarsi calato direttamente in un’epoca lontana. E, si sa, viaggiare nel tempo è il sogno di (quasi) tutti noi...
2. Se l’autore o l’autrice ci sanno fare con la penna riescono a restituire quella quotidianità del passato che invece manca nei saggi, tutti incentrati su grandi eventi e personaggi.
3. I romanzi storici hanno spesso come protagonisti donne e uomini comuni che si ritrovano a contatto con avvenimenti di portata storica e vanno a braccetto con Cleopatra, Napoleone, il Re Sole. Coma si fa a non immedesimarsi con personaggi che hanno una tal fortuna?
4. Il romanzo storico spesso propone delle risposte ai misteri che la storia non è riuscita a risolvere. È esistito davvero Re Artù? Chi ha ucciso davvero Benito Mussolini? Guglielmo Tell ha davvero trafitto la famosa mela? Insomma, questo genere letterario propone delle favole per adulti in cui è divertente perdersi.
5. Nel romanzo storico ci si può concedere anche qualche libertà e fare andare le cose in maniera leggermente diversa da come raccontano fonti e documenti. E magari portare in salvo Giovanna d’Arco mentre il fumo del rogo la nasconde alla vista dei presenti.
6. Il romanzo storico consente di giocare con i generi letterari. Troviamo così fantasy, fantascienza, il giallo, il noir e il romanzo sentimentale che si muovono su un palcoscenico diverso dal solito, dove le regole non sono quelle della contemporaneità. Un detective dell’Antica Roma mica può fare ricorso all’analisi del Dna per risolvere i suoi casi, ma dovrà ricorrere ai saperi della sua epoca.
7. Infine, nel passato, possiamo ritrovare eroi ed eroine, quelle grandi passioni e grandi sentimenti che scrittori e scrittrici non hanno più il coraggio di proporre nella letteratura ambientata nella contemporaneità. Nell’oggi difficilmente si sfugge alla cupezza, anche in letteratura.