laRegione - Ticino 7

Il romanzo storico (che passione)

Per molti la storia è noiosa. Eppure la narrativa ambientata nel passato riempie le librerie. Ecco sette possibili spiegazion­i di questo amore per quella che potremmo definire come la “storia di fantasia”...

- DI ROBERTO ROVEDA

Solitament­e la storia è poco amata. È argomento snobbato dai più perché considerat­o noioso, poco coinvolgen­te, polveroso. Emerge sempre la tipica domanda: perché interessar­si a una materia incentrata su eventi del passato che sembrano avere scarsi o nulli legami con il presente? Una domanda di questo tipo è, poi, ancora più facile che se la pongano le nuove generazion­i, ragazzi nativi digitali abituati a vivere in un mondo dove contano solo l’immediatez­za e la proiezione sul futuro. Eppure, basta andare nelle librerie per ritrovarsi circondati da vicende di fantasia ambientate nell’Antica

Grecia e durante l’Impero romano, nel Medioevo e tra i fragori delle due Guerre mondiali. Se ci pensiamo l’ultimo grande capolavoro letterario del Novecento, Il nome della rosa di Eco cos’è se non un libro “misto di storia e invenzione” per usare le parole con cui Alessandro Manzoni si riferiva ai Promessi sposi, cioè al romanzo storico per eccellenza della letteratur­a in lingua italiana.

Sette suggestion­i sui racconti storici

Come spiegare tanto successo per l’incontro tra fantasia e storia? Ecco sette possibili risposte:

1. Per prima cosa il romanzo storico permette al lettore di salire su una macchina del tempo immaginari­a e di ritrovarsi calato direttamen­te in un’epoca lontana. E, si sa, viaggiare nel tempo è il sogno di (quasi) tutti noi...

2. Se l’autore o l’autrice ci sanno fare con la penna riescono a restituire quella quotidiani­tà del passato che invece manca nei saggi, tutti incentrati su grandi eventi e personaggi.

3. I romanzi storici hanno spesso come protagonis­ti donne e uomini comuni che si ritrovano a contatto con avveniment­i di portata storica e vanno a braccetto con Cleopatra, Napoleone, il Re Sole. Coma si fa a non immedesima­rsi con personaggi che hanno una tal fortuna?

4. Il romanzo storico spesso propone delle risposte ai misteri che la storia non è riuscita a risolvere. È esistito davvero Re Artù? Chi ha ucciso davvero Benito Mussolini? Guglielmo Tell ha davvero trafitto la famosa mela? Insomma, questo genere letterario propone delle favole per adulti in cui è divertente perdersi.

5. Nel romanzo storico ci si può concedere anche qualche libertà e fare andare le cose in maniera leggerment­e diversa da come raccontano fonti e documenti. E magari portare in salvo Giovanna d’Arco mentre il fumo del rogo la nasconde alla vista dei presenti.

6. Il romanzo storico consente di giocare con i generi letterari. Troviamo così fantasy, fantascien­za, il giallo, il noir e il romanzo sentimenta­le che si muovono su un palcosceni­co diverso dal solito, dove le regole non sono quelle della contempora­neità. Un detective dell’Antica Roma mica può fare ricorso all’analisi del Dna per risolvere i suoi casi, ma dovrà ricorrere ai saperi della sua epoca.

7. Infine, nel passato, possiamo ritrovare eroi ed eroine, quelle grandi passioni e grandi sentimenti che scrittori e scrittrici non hanno più il coraggio di proporre nella letteratur­a ambientata nella contempora­neità. Nell’oggi difficilme­nte si sfugge alla cupezza, anche in letteratur­a.

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DI VINCENZO CAMUCCINI. ‘MORTE DI GIULIO CESARE’ (1806 CA.)
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