L’altalena delle Borse
Vi ricordate ancora da quale clima erano dominate le Borse un anno fa? Con il dilagare del panico il principale indice svizzero a metà febbraio aveva già lasciato sul terreno il 10 per cento. Si parlava del peggior inizio anno della storia. In realtà il grafico, nel quale è riprodotto l’andamento annuo della Borsa svizzera dal 1988, mostra che la curva del 2016 è precipitata fino al limite inferiore della fascia di oscillazione. Ma chi ha saputo mantenere i nervi saldi è stato premiato. Infatti, le quotazioni si sono progressivamente riprese e la Borsa svizzera (Spi) ha chiuso il 2016 con una modesta flessione dell’1,4 per cento, mentre il mercato azionario americano ha raggiunto addirittura un nuovo massimo storico guadagnando quasi il 10 per cento. Questo andamento ribadisce l’importanza per un investitore di pensare con un lungo orizzonte temporale. Infatti, l’andamento a breve termine dei mercati è dovuto soprattutto a eventi casuali, come illustra anche il grafico. Fate tesoro di questa lezione. Invece di orientare la vostra strategia d’investimento all’intonazione provvisoria (ingannevole) della Borsa, dovreste basarla su fatti storici: la probabilità statistica che entro fine anno subiate una perdita con le vo- stre azioni è del 30 per cento circa, ma già dopo cinque anni il rischio scende al 10 per cento appena. Con questi dati in testa potete affrontare serenamente il 2017 in Borsa, anche se l’attuale fiducia degli investitori dovesse improvvisamente dileguarsi. Lo scrittore Mark Twain lo ha espresso in modo eloquente: “Non sono le cose che non sappiamo a metterci in crisi, ma quelle che crediamo di sapere e, in realtà, sono sbagliate”.