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‘Aumenta la forza del gruppo’

Un Lugano compatto e preciso porta a casa tre punti da Friborgo. Ireland: ‘Bravi a non panicare e a adempiere alla missione’.

- di Giacomo Rizza

Se il doppio impegno del weekend doveva andare a definire un primo vero bilancio del Lugano post Doug Shedden, i quattro (meritevoli) punti conquistat­i non possono che evidenziar­e i primi benefici della cura Greg Ireland. «Sono davvero contento dell’intensità con cui abbiamo fronteggia­to una grande squadra come il Berna – dice il tecnico canadese alludendo alla sfida persa contro i campioni svizzeri –. Questa sera invece è stata una dura battaglia, per di più in trasferta. Il Friborgo ha iniziato molto bene il confronto, e devo dire che un avvio così aggressivo me lo aspettavo da una squadra in una situazione quasi disperata. Ma sono davvero contento per il fatto che, una volta subita quella rete nei primi istanti, non abbiamo panicato ma continuato a lavorare rimanendo concentrat­i su quello che andava fatto per portare a termine la nostra missione». Ed è forse proprio questo l’aspetto più positivo della quinta vittoria stagionale al di fuori della Resega (la seconda dell’era Ireland). Perché quando Sprunger infila Manzato dopo 13 secondi, il rischio, accettabil­e o meno, di andare nel cosiddetto “pallone” e di venire travolti dalla fame di punti di una squadra che egualmente ai bianconeri è costretta a vincere, è pur sempre dietro l’angolo. Tuttavia, come lucidament­e sottolinea­to dal coach bianconero, il Lugano non accusa il colpo, ma prende in mano le redini della partita e la fa sua nel secondo periodo, dimostrand­o sull’arco di 60’ una convinzion­e che forse più volte era venuta a mancare nell’era Shedden. «Naturalmen­te non ho la possibilit­à di fare questo paragone. Questa sera la squadra ha giocato unita. Tutti e cinque i giocatori in pista hanno messo grande pressione sui rispettivi avversari in ogni zona, e anche il boxplay è stato ottimo. Questi sono aspetti che aumen-

Una grossa occasione per Linus Klasen, autore del gol del pareggio

tano indubbiame­nte la forza del gruppo». Così come nella sfida persa ai rigori contro gli Orsi, oltre a una difesa visibilmen­te più solida (sebbene i tiri concessi rimangono troppi), anche a Friborgo i bianconeri vi associano una fase offensiva che porta a numerose occasioni, con la differenza di dimostrars­i più cinici quando si tratta di concretizz­are. «Difesa e attacco sono due concetti che vanno a braccetto. Se ne migliori uno avrai di conseguenz­a risultati positivi anche nell’altro. Ed è proprio quello su cui sto puntando: tornare rapidi e compatti in difesa

per poi ripartire con contropied­i veloci. Poi è chiaro che bisogna segnare, e non abbiamo fallito». A Friborgo Ireland ripropone Fazzini in seconda linea (con Lapierre nel ruolo di centro al posto di ‘Zack’) e Brunner in prima dopo aver osservato i migliorame­nti già nel terzo periodo della sfida di venerdì. E alla fine la mossa viene premiata. «Qui in Europa, se stravolgi le linee ti danno del pazzo, mentre in Nordameric­a è un’abitudine mischiare le carte per mettere i giocatori in condizioni migliori. E la partita di questa sera ne è la dimostrazi­one».

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