Sonda pronta a volare nella stratosfera
La sonda è pronta a rispiccare il volo nella stratosfera, a 36-40mila metri d’altitudine. Il pallone aerostatico riempito d’elio verrà lanciato dal prato del Liceo di Bellinzona fra tre settimane circa, giusto il tempo di consentire agli allievi di quattro classi del Liceo e al docente responsabile del progetto Davide Speziga di mettere a punto gli ultimi dettagli e di attendere le condizioni climatiche favorevoli. Attaccato al pallone vi sarà un box in polistirolo – resistente ai -70° della stratosfera – contenente la strumentazione per le misurazioni scientifiche. Lo scorso 29 ottobre, dal prato di via Francesco Chiesa, era già stato effettuato un lancio – riuscito – ma purtroppo, una volta atterrato il pallone, in un campo a un’ottantina di chilometri da Bergamo, era stata rubata la strumentazione. Con la nuova sonda, battezzata “Sentinella ticinese”, il rischio di saccheggio non dovrebbe più sussistere. Per stimare il luogo d’atterraggio, l’altra volta ci si affidava al segnale trasmesso dal localizzatore satellitare posizionato nel box, il quale però a una determinata altitudine, per circa venti minuti, veniva interrotto. Con il nuovo sistema di onde radio ciò non accadrà e sarà quindi possibile seguire meglio la traiettoria di volo ed essere presenti al momento dell’atterraggio. La grande novità di questo lancio è infatti l’implementazione di un sistema di trasferimento dati via radio, dalla sonda a terra quasi in tempo reale grazie al sistema Aprs (Automatic packet reporting system) in modo da scongiurare la perdita dei dati misurati con i sensori. Sarà comunque necessario un recupero fisico del box per ottenere i file video poiché troppo ‘pesanti’ da inviare via onde radio. Il box conterrà le apparecchiature per le misurazioni che permetteranno di sondare la qualità del nostro ecosistema: due telecamere, due localizzatori Gps, due giroscopi/accelerometri, due termometri, un altimetro, un rilevatore di umidità, dei rilevatori di intensità luminosa e concentrazione di ozono. Per quanto riguarda il materiale rubato dopo il primo lancio, gli allievi e il docente, che avevano sporto denuncia, non hanno più saputo nulla: «Purtroppo sembra proprio andato perso; tuttavia abbiamo acquisito delle conoscenze e competenze nuove che abbiamo investito per questo nuovo lancio, gli allievi sono molto entusiasti e non vedono l’ora del decollo-recupero», conclude Speziga.