Macron sale in carrozza
È uno dei più giovani leader mondiali: oggi da Merkel e il nome del premier
Parigi – Hollande è uscito con un applauso dall’Eliseo, Emmanuel Macron si è insediato, perfettamente a suo agio nei corridoi che proprio Hollande gli aveva fatto scoprire chiamandolo al suo fianco come consigliere. Un Macron che ha insistito nella sua postura solenne, il passo lento, ma che è anche riuscito a sollevare l’entusiasmo popolare subito dopo il lungo raccoglimento sotto la pioggia all’Arco di Trionfo, davanti al memoriale del milite ignoto. Ha infranto il protocollo, ha lasciato in attesa la sua nuova decappottabile presidenziale e si è avvicinato alle transenne, fra i volti preoccupati delle sue guardie del corpo. Ha stretto mani, si è concesso per infiniti selfie ed ha continuato per tutto il giorno, con ripetuti bagni di folla. “Il mondo e l’Europa hanno bisogno più che mai della Francia, di una Francia forte”, ha detto Macron pronunciando il breve discorso di insediamento dopo la proclamazione ufficiale. Un discorso che Macron ha voluto dedicare soprattutto alla critica della tesi del “declino” del Paese, rilanciando ottimismo e “spirito di conquista”. Poi, spazio all’Europa: “Abbiamo un ruolo immenso: correggere gli eccessi nella rotta del mondo. Avremo bisogno di un’Europa più efficace, più democratica, più politica, poiché essa è lo strumento della nostra potenza e della nostra sovranità”. Non ha dimenticato quella che ritiene la sua missione, “liberare il lavoro”, “sostenere le imprese, la creatività, l’innovazione”, perché “la Francia è forte soltanto se è prospera”. Attorno a lui, all’Eliseo, insieme con Brigitte e la famiglia allargata, 300 invitati fra i quali si sono visti emozione, lacrime, abbracci, addirittura preghiere: “Pregate per mio marito, pregate tanto”, ha detto una commossa Brigitte quando – salutando i presenti – si è trovata davanti a monsignor Pontier, arcivescovo di Marsiglia, e al rabbino capo Haim Korsia. Commosso più di tutti Gérard Collomb, il sindaco di Lione che ha sostenuto fin dall’inizio Macron, poi uno dopo l’altro i grandi nomi, François Bayrou in testa e tutta la ‘start up’ Macron, i suoi collaboratori a cominciare dalla brillante comunicatrice Sibeth Ndiaye, ad Ismael Emilien, nominato consigliere speciale. Tutti ad abbracciare il leader, sulle note del Don Giovanni di Mozart, in un’atmosfera che sembra segnare – anche nella forma – una svolta rispetto al passato. “Da stasera sono al lavoro”, ha detto Macron. Oggi l’annuncio del primo ministro – Edouard Philippe sempre in pole position – poi il viaggio a Berlino da Angela Merkel, quindi i 15 nomi dei componenti del governo domani e il primo Consiglio dei ministri mercoledì.