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Gli aiuti cantonali ora fanno gola

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C’erano una volta dodici milioni di franchi poco sfruttati. Dodici milioni di credito quadro destinati a investimen­ti nell’albergheri­a che oggi, ha invece rivelato il capo dell’Ufficio cantonale per lo sviluppo economico Valesko Wild, sono molto richiesti. Anche grazie all’hospitalit­y manager che aiuta le singole strutture a capire come e dove sarebbe possibile investire. «Finora – ha detto Wild – abbiamo sostenuto trenta progetti» e in esame se ne contano «oltre una ventina» in lista d’attesa. Tradotto in soldoni: il credito quadro per il periodo 2015-18 è stato utilizzato «per circa metà» e, se quella ventina di idee si trasformer­à in realtà, «si finirà con l’esaurirlo». Qualcosa di muove quindi sul fronte alberghier­o. «Negli ultimi anni – ha infatti confermato l’hospitalit­y manager Emanuele Patelli – ho visto un gran cambiament­o». Un cambiament­o che Patelli ha toccato con mano nei suoi primi dodici mesi di attività, osservando passi avanti dal punto di vista «dell’imprendito­rialità». Tanto che oggi, ha spiegato Patelli, «il 38 per cento si dice interessat­o a un ampliament­o della struttura». Ma i progressi passano anche dalla rete. E in questo senso c’è ancora molto da fare: «Il 35 per cento delle strutture visitate non dispone ancora di sistemi di prenotazio­ne diretta sui propri portali» e ciò non permette loro «di aumentare i ricavi» a causa delle commission­i che devono riversare a booking.com e simili. Altri ancora non sanno relazionar­si con i tour operator, oppure non hanno ancora capito che per abbattere i costi vanno create delle sinergie. Buon lavoro.

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