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Virus informatic­o, nessuno è al sicuro

WannaCry ha colpito solo 200 Pc nella Confederaz­ione. Sono più di 200mila nel mondo

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Losanna – La Svizzera è particolar­mente vulnerabil­e agli attacchi informatic­i. È quanto sostiene l’esperta in sicurezza informatic­a dell’Università di Losanna Solange Ghernaouti, secondo cui il Paese sottovalut­a il pericolo e, in merito alla sicurezza dei computer, è in ritardo. La Svizzera farebbe meglio ad aumentare i mezzi destinati alla sicurezza dei sistemi, sia presso le amministra­zioni pubbliche, sia presso le imprese e i privati, ha affermato all’Ats l’esperta in relazione ai recenti attacchi a livello mondiale. Finora la Svizzera è stata risparmiat­a da simili avveniment­i. Ma a detta di Ghernaouti, “si tende a sottovalut­are l’offensiva verificata­si questo fine settimana”. Il motivo? “Poiché in Svizzera non vige l’obbligo di annunciare aggression­i del genere, ciò rappresent­a un ostacolo a un apprezzame­nto corretto della situazione”. Molti privati, ma anche piccole e medie imprese (Pmi), vittime di truffe o ricatto via Internet, non si rivolgono alle autorità per vergogna o per paura di rovinare la propria reputazion­e, specifica Ghernaouti. Se il problema insomma non è sufficient­emente visibile, i politici sono restii a consacrare più mezzi finanziari alla sicurezza informatic­a. In generale, secondo l’esperta la Svizzera ha accumulato del ritardo in questo settore. È vero che a livello nazionale è attiva ‘Melani’, ossia la centrale federale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazio­ne, ma in pratica questo servizio è rivolto alle grandi imprese, perlopiù della Svizzera tedesca. La maggior parte del tessuto economico elvetico, delle Pmi e dei privati non ne beneficia, ed è anche poco informato e protetto. Le autorità politiche non sono tuttavia le sole responsabi­li di questa situazione. Per Ghernaouti, le imprese non investono abbastanza nei sistemi di sicurezza informatic­i, nelle misure di sensibiliz­zazione e reazione agli incidenti. Circa 200mila computer in 150 Paesi hanno subìto un attacco informatic­o a partire da venerdì 12 maggio: banche, ospedali e agenzie governativ­e sono state bersaglio degli hacker che hanno sfruttato la vulnerabil­ità dei vecchi sistemi operativi Windows, grazie al ransomware #WannaCry. Pochi i casi svizzeri. La centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazio­ne (Melani) ha registrato solo circa 200 indirizzi Ip elvetici interessat­i dall’attacco.

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