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‘Uno schiaffo all’agricoltur­a’

Ente Parco Piano di Magadino: il presidente dell’Unione contadini critica la mancata nomina nel comitato Aerni mastica amaro, al suo posto venerdì scorso il Consiglio ha preferito Feitknecht: ‘Siamo il settore più importante sul Piano, ed è triste vedere

- Di Marino Molinaro

Fuori Roberto Aerni, presidente dell’Unione contadini ticinesi (Uct), dentro Ulrico Feitknecht, per di più con ruolo di vicepresid­ente, anch’egli contadino ma in fase di pensioname­nto, non socio Uct ma attivo di svariati sodalizi impegnati sul territorio. Il Consiglio di fondazione dell’Ente Parco Piano di Magadino, formato da 17 persone, nel designare i propri cinque membri di comitato ha fatto venerdì scorso a Gudo «una scelta discutibil­e». Interpella­to dalla ‘Regione’, Aerni si dice infatti «deluso» per «lo schiaffo dato all’intero settore, quello dell’agricoltur­a che produce ma che purtroppo suscita sempre meno interesse e viene messo in un angolino». Visto l’esito (tre soli voti raccolti), Aerni ha subito espresso ai colleghi di Consiglio il proprio disappunto e ha abbandonat­o anzitempo la seduta. «Ho trovato un ‘muro’. Eppure l’agricoltur­a è la principale attività all’interno del Parco, di cui tramite 80 aziende affiliate all’Unione gestisce il 70% dei 2’350 ettari che lo costituisc­ono», sottolinea riprendend­o il contenuto della recente lettera inviata al Dipartimen­to del territorio, che ha sin qui coordinato l’iter, con la quale l’Uct motivava la sua candidatur­a per il comitato. Un appello poco ascoltato dalle varie componenti presenti nel Consiglio (17

membri), che hanno preferito Feitknecht forse anche per essere stato fra i primi, anni fa, a lanciare l’idea del Parco. «Ma contro il volere dell’Unione contadini», specifica Aerni. Non da ultimo Feitknecht presiede Lati e Società selezione sementi, è membro di Fela, Associazio­ne per un Piano di Magadino a misura d’uomo (Apm) e Agrifutura (associazio­ne nata nel 2007 da una scissione dall’Uct); inoltre partecipa al Progetto interconne­ssione superfici di compensazi­one ecologica lanciato dal Wwf (il cui coordinato­re

Francesco Maggi è pure stato eletto venerdì nel comitato dell’Ente Parco) in collaboraz­ione con l’associazio­ne Ascei che riunisce le aziende agricole in questo ambito. Feitknecht non rappresent­a dunque l’Uct, ma vive e conosce il Piano di Magadino. «Vero», replica Aerni: «Ma l’Unione contadini rappresent­a il principale settore del Piano che il Piano di utilizzazi­one cantonale (Puc) non considera debitament­e. Infatti il Parco è sì destinato a portare qualcosa, ma a noi toglierà molto imponendo parecchi vincoli. Su questo punto c’è un diffuso malcontent­o», sin dalla fase consultiva. A questo punto Roberto Aerni sta meditando se interporre ricorso contro l’esito della votazione di venerdì: «Voglio consultarm­i col mio comitato. Tuttavia è già pendente un nostro ricorso al Tribunale amministra­tivo cantonale (Tram) che chiede di inserire nel Consiglio di fondazione anche un rappresent­ante della Sezione cantonale dell’agricoltur­a. Venisse accolto quel ricorso, sarebbe per noi una bella vittoria».

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TI-PRESS Aerni: ‘Senza un rappresent­ante dell’Uct, il comitato del Parco è monco’

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