Un operatore contro il disagio
Ascona, il Municipio propone una nuova ‘strategia’ nel settore sociale Prevista l’abrogazione del Regolamento per l’aiuto complementare Avs/Ai approvato nel 2010 e ritenuto non più adeguato
Ascona cambia strategia in ambito sociale. Tenuto conto del crescente disagio nella popolazione e delle positive esperienze fatte in altri Comuni (fra cui Locarno), il Municipio – con un apposito messaggio trasmesso al Consiglio comunale – propone di istituire un servizio sociale operante sul territorio, dando un incarico al 40%. Da una parte viene proposta l’approvazione del nuovo Regolamento comunale sull’aiuto sociale mentre dall’altra vi sarà l’abrogazione del Regolamento per l’aiuto complementare Avs/Ai risalente al 22 febbraio 2010 e ritenuto non più adeguato. Una proposta, quella dell’esecutivo asconese, che ha già suscitato l’interesse dei colleghi di Brissago e Ronco sopra Ascona, per cui non è da escludere che in futuro possa essere concretizzata una convenzione di collaborazione. Il Municipio del Borgo esprime la convinzione che “la presenza di un operatore sociale, il quale potrà attingere dal budget per l’aiuto sociale comunale, contribuirà a creare una comunità più armoniosa sul piano delle relazioni umane, realizzando una socialità più efficace e capillare, in grado di aiutare sempre meglio i cittadini a non sentirsi esclusi e a lottare per ritrovare la propria autonomia totale o parziale”. La decisione in merito alla creazione del nuovo servizio è di fatto di competenza dell’esecutivo, il quale ha tuttavia voluto coinvolgere direttamente il Consiglio comunale, “tenuto conto dell’importante cambiamento della politica sociale che si vuole mettere in atto con questa nuova proposta”. Per quanto riguarda l’impatto economico, lo stipendio dell’operatore, con oneri sociali, varierà da 32mila a 42mila franchi ed il contributo sociale comunale a cui potrà attingere sarà di 150mila franchi. Per cui il totale di spesa varierà da 182mila a 192mila franchi. “Ritenuto che con l’attuale aiuto complementare vi sono uscite per circa 485mila franchi annue – commenta il Municipio –, con il nuovo sistema vi sarebbe un risparmio di almeno 290mila franchi”. Al riguardo, l’esecutivo sottolinea che non intende affatto risparmiare sul sociale ma “ritiene che il nuovo sistema proposto permetta di intervenire in modo più puntuale e mirato riutilizzando in modo più corretto i soldi pubblici per chi ne ha effettivamente bisogno”. “Si tratta – aggiunge – di una riallocazione di parte degli importi già oggi adibiti a scopo sociale. Riallocazione più al passo con i tempi e più corretta. Parte degli attuali beneficiari dell’aiuto complementare comunale potrà inoltre, qualora ne saranno date le premesse, beneficiare a sua volta dell’aiuto comunale”.