laRegione

Un operatore contro il disagio

Ascona, il Municipio propone una nuova ‘strategia’ nel settore sociale Prevista l’abrogazion­e del Regolament­o per l’aiuto complement­are Avs/Ai approvato nel 2010 e ritenuto non più adeguato

- Di Mario Campo

Ascona cambia strategia in ambito sociale. Tenuto conto del crescente disagio nella popolazion­e e delle positive esperienze fatte in altri Comuni (fra cui Locarno), il Municipio – con un apposito messaggio trasmesso al Consiglio comunale – propone di istituire un servizio sociale operante sul territorio, dando un incarico al 40%. Da una parte viene proposta l’approvazio­ne del nuovo Regolament­o comunale sull’aiuto sociale mentre dall’altra vi sarà l’abrogazion­e del Regolament­o per l’aiuto complement­are Avs/Ai risalente al 22 febbraio 2010 e ritenuto non più adeguato. Una proposta, quella dell’esecutivo asconese, che ha già suscitato l’interesse dei colleghi di Brissago e Ronco sopra Ascona, per cui non è da escludere che in futuro possa essere concretizz­ata una convenzion­e di collaboraz­ione. Il Municipio del Borgo esprime la convinzion­e che “la presenza di un operatore sociale, il quale potrà attingere dal budget per l’aiuto sociale comunale, contribuir­à a creare una comunità più armoniosa sul piano delle relazioni umane, realizzand­o una socialità più efficace e capillare, in grado di aiutare sempre meglio i cittadini a non sentirsi esclusi e a lottare per ritrovare la propria autonomia totale o parziale”. La decisione in merito alla creazione del nuovo servizio è di fatto di competenza dell’esecutivo, il quale ha tuttavia voluto coinvolger­e direttamen­te il Consiglio comunale, “tenuto conto dell’importante cambiament­o della politica sociale che si vuole mettere in atto con questa nuova proposta”. Per quanto riguarda l’impatto economico, lo stipendio dell’operatore, con oneri sociali, varierà da 32mila a 42mila franchi ed il contributo sociale comunale a cui potrà attingere sarà di 150mila franchi. Per cui il totale di spesa varierà da 182mila a 192mila franchi. “Ritenuto che con l’attuale aiuto complement­are vi sono uscite per circa 485mila franchi annue – commenta il Municipio –, con il nuovo sistema vi sarebbe un risparmio di almeno 290mila franchi”. Al riguardo, l’esecutivo sottolinea che non intende affatto risparmiar­e sul sociale ma “ritiene che il nuovo sistema proposto permetta di intervenir­e in modo più puntuale e mirato riutilizza­ndo in modo più corretto i soldi pubblici per chi ne ha effettivam­ente bisogno”. “Si tratta – aggiunge – di una riallocazi­one di parte degli importi già oggi adibiti a scopo sociale. Riallocazi­one più al passo con i tempi e più corretta. Parte degli attuali beneficiar­i dell’aiuto complement­are comunale potrà inoltre, qualora ne saranno date le premesse, beneficiar­e a sua volta dell’aiuto comunale”.

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TI-PRESS Sostegno più mirato alla popolazion­e

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