Minacce contro Bello Figo, rischiano 3 anni
«L’abbiamo depositata in Polizia cantonale». Il direttore aristico della discoteca Wknd (ex Morandi) di Lugano, Manuel Pruiti, interpellato da ‘laRegione’, conferma che il proprio locale ha sporto nella giornata di ieri la denuncia penale contro ignoti per il reato di minaccia, dopo la comparsa, venerdì scorso, di numerosi manifesti in diverse località di Lugano che con una vera e propria intimidazione hanno intimato (e alla fine ottenuto) di annullare il concerto di Bello Figo, il rapper ghanese residente da oltre dieci anni a Parma, la cui arte è quella di cantare e canzonare gli stereotipi sui migranti e il razzismo e che avrebbe dovuto esibirsi in concerto sabato 13 maggio nel locale di via Trevano. Una serata che – si fosse tenuta – avrebbe registrato il sold out. Il direttore artistico si dice tuttora dispiaciuto delle minacce e fa sapere che la prenotazione dei tavoli alla vigilia dell’evento aveva raggiunto il tutto esaurito e che si preannunciava il pienone, con la presenza di un mezzo migliaio di spettatori. Intanto, rischiano condanne severe gli autori dei manifesti che prospettavano “conseguenze gravi al locale, prima, dopo e durante la serata o al profugo da voi invitato” – parole scritte a caratteri maiuscoli sui volantini. Recita il codice penale, all’articolo 180: “Chiunque, usando grave minaccia, incute spavento o timore a una persona, è punito, a querela di parte, con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria”. La titolarità dell’azione di intimidazione – che ha indotto polizia e proprietari del locale ad annullare il concerto di Bello Figo per ragioni di sicurezza – è stata rivendicata la stessa sera dalla sedicente Associazione Nuova Destra. «Un nome che non dice nulla e soprattutto anonimo» – osserva il portavoce del Ministero pubblico – e pertanto si presume richiederà parecchio lavoro agli inquirenti per risalire all’identificazione degli autori. Anche le immagini della videosorveglianza della discoteca Wknd e sequestrate dagli inquirenti non sembrano risolvere il caso in breve tempo. Non è dato sapere se le riprese si limitano a due sagome o a immagini più nitide e quindi utili alle indagini. La denuncia depositata ieri dalla discoteca consente così ora di dare avvio all’inchiesta penale: il reato di minaccia prevede infatti che la denuncia sia presentata su querela di parte.