Il ‘Fascismo islamico’ secondo Abdel-Samad
«Papa Francesco mi piace, ha buona volontà e vuole la riconciliazione. Ma non si può fare dialogo interreligioso solo scambiandosi pacche sulle spalle». Ai vertici dell’Università di Al Azhar nella sua recente visita al Cairo avrebbe dovuto «chiedere di più». A parlare è Hamed Abdel-Samad, scrittore egiziano che vive sotto scorta in Germania e si trova in Italia per presentare il suo libro ‘Fascismo islamico’ (Garzanti). La parola “fascismo”, è in sintesi la sua tesi, va applicata all’Islam e non solo all’Islam politico (ma non alla fede dei singoli musulmani), perché vi sono molte analogie tra l’ideologia dei fascismi sorti in Europa (proprio quando in Egitto nascevano i Fratelli musulmani) e l’islamismo, nelle sue varianti che vanno dal wahabismo saudita agli orrori dell’Isis. Questo perché, dice, l’islamismo attinge dal Corano tanto quanto vi attingono coloro che promuovono l’Islam come religione di tolleranza e pace. E dell’ideologia islamista è vittima lui stesso da quando, per un discorso tenuto al Cairo il 4 giugno 2013, il leader di un gruppo terroristico e soprattutto un docente di Al Azhar chiesero la sua morte. «Al Azhar è un’istituzione schizofrenica, ha un Islam tollerante per l’export, e poi un Islam ad uso domestico, che diffonde l’odio contro ebrei e cristiani e perseguita i liberi pensatori»: come il Nobel Naguib Mahfouz, il teologo Nasr Hamid Abu Zayd e l’intellettuale Farag Fouda, ucciso per apostasia. «Quando il Papa era al Cairo – prosegue Samad – c’erano pensatori in prigione a causa di Al Azhar. È di questo che bisogna parlare, altrimenti il dialogo è ipocrita. Manca il coraggio di affrontare i problemi concreti, che si tratti del Papa o di qualunque politico europeo: il coraggio di chiedere la firma congiunta di una dichiarazione sul diritto alla libertà di religione, ma anche di critica e di abbandono della religione, da entrambe le parti». Il Grande Imam Ahmad al-Tayyib responsabile dell’uccisione dei cristiani in Egitto, dunque? «Responsabile di libri di testo che la giustificano, come quello sulla necessità di distruggere le chiese scritto da Ahmed al-Damanhouri, Shaykh di Al Azhar nel XVIII secolo, ristampato nel 2012. Al Azhar dice che quello che fa l’Isis non è vero Islam, ma insegna nei libri la stessa cosa». Non teme che un titolo come ‘Fascismo islamico’ fomenti l’odio e l’islamofobia in Europa? «Il movimento islamista prende legittimazione dall’Islam», risponde Samad, che nel libro cita le tesi di Umberto Eco sull’“ur-fascismo”, evidenziando che «gli stessi principi del fascismo si trovano nell’Islam e nell’islamismo». Ma questo non vuol dire, precisa, che un miliardo e 600 milioni di musulmani nel mondo siano terroristi: «C’è una differenza tra le persone e l’ideologia, le prime non sono Corani che camminano». «Non possiamo sempre ritardare il dibattito su questi temi – conclude Samad – a causa di qualche malato che potrebbe uccidere» né per «il ricatto morale della sinistra liberale in Europa: se si sceglie l’autocensura è la fine dell’Europa».