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Gara 2, snodo cruciale da non fallire

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

È tempo di gara 2. Il Monthey ospita i Tigers, e i ticinesi sanno quanto possa contare questa scadenza per l’economia della serie: se vince il Monthey, i vallesani avranno tre match point. Se vincono Stockalper e compagni, il Lugano avrà due gare casalinghe per vincere e passare il turno. Alla luce di quanto visto in gara 1, crediamo piuttosto alla prima possibilit­à, sia perché Dubas e compagni si sono mostrati un complesso completo in ogni reparto, sia perché il Lugano non ha un paio di giocatori al meglio della condizione, a cominciare da Williams. Una botta al ginocchio che gli ha permesso di stare in campo solo 9 minuti nella gara di sabato condiziona il centro. Il ruolo del quale è determinan­te in gare come queste, sia in attacco sia in difesa. Sabato il Monthey ha stradomina­to ai rimbalzi: 45 contro 25, dei quali 12 contro 5 quelli in attacco. Vale a dire che i padroni di casa hanno giocato sette palloni in più in attacco, con tanti secondi tiri andati a bersaglio. Inoltre si è visto che solo quando alcuni del quintetto base erano in panca, Carey e compagni hanno trovato modo di recuperare, per poi tornare a distanze impossibil­i appena il Monthey rimetteva chi di dovere in campo. È la legge del più forte, inutile nasconderl­o, ma ciò non significa che i bianconeri non possano sbancare in trasferta, cosa che peraltro hanno già fatto in stagione. Per riuscirci devono fare la partita perfetta, vale a dire giocare con intelligen­za in attacco, trovare le soluzioni migliori, avere una buona percentual­e al tiro e difendere al massimo. Sì, perché prendere 90 punti non è certamente sinonimo di difesa. Troppo spesso si sono viste distrazion­i sulle chiusure dal lato debole, carenze nei tagliafuor­i, immobilism­o sui “dai e vai”. Tutti questi fattori hanno prodotto canestri facili, di quelli che non ti devi sudare. Se proprio vogliamo trovare qualcosa nel Monthey, allora dico che l’assenza di Marin Bavcevic in regia si fa sentire. Infatti il play è di quelli che hanno fosforo, che mettono gli altri nelle migliori condizioni e, contrariam­ente a chi è stato in campo al suo posto, fa poca confusione. Un’assenza che, a lungo andare, potrebbe anche pesare. In ogni caso i Tigers vanno in Vallese per giocarsela sino alla fine. Aw sta recuperand­o, e il suo apporto è stato molto buono; lo stesso dicasi per Stockalper e Carey, mentre da Everett occorrerà una maggiore incisività nel far girare la palla e nelle penetrazio­ni. Se poi Steinmann e Louissaint dovessero trovare la buona giornata al tiro, e Williams farà il vero Williams, ecco che le cose potrebbero volgere al meglio.

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