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Mercedes-Benz GLC Coupé

È l’ultima arrivata nella nicchia dei SUV dal tetto spiovente, retaggio dei marchi premium. E anche lei, proprio come le sue concorrent­i, si dimostra curata e piacevole da guidare, senza farsi mancare una certa praticità.

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Dandole una veloce occhiata si potrebbe concludere che la GLC Coupé sia sempliceme­nte una versione dal profilo più affusolato della sua sorella GLC. Le differenze non si fermano però all’inclinazio­ne del lunotto: pure il parabrezza è più piatto e la coda è stata ridisegnat­a per amalgamare al meglio le filanti linee accentuate dagli 8 centimetri di lunghezza in più e dai 4 di altezza in meno rispetto alla GLC; l’aggiunta del piccolo spoiler atto a deviare le gocce di pioggia ha pure permesso di rimuovere l’utile ma antiesteti­co tergicrist­allo posteriore. Tutto ciò, unito alla linea di cintura alta ed a cerchi di diametro fino a 20 pollici, la rende esteticame­nte slanciata trasmetten­do un certo dinamismo. La sportività continua anche dal lato tecnico: la silhouette atletica della Coupé ed il sottoscocc­a ottimizzat­o hanno permesso di migliorare l’aerodinami­ca abbassando il Cx a 0,31. Inoltre, la demoltipli­cazione dello sterzo scende a 15,1:1, che all’atto pratico significa non avere necessità di staccare le mani dal volante nemmeno nelle curve a medio raggio. Ed è soprattutt­o allo sterzo che si può dare il merito del piacere di guida della GLC Coupé: ha il giusto carico ed è veloce nel trasmetter­e alle ruote gli input del conducente; se fosse più comunicati­vo sarebbe veramente al top. La solidità e la precisione dell’asse anteriore infondono sicurezza anche su asfalti poco levigati o ad andature sostenute, soprattutt­o se si opta per il Dynamic Body Control, ovvero le sospension­i con regolazion­e continua dello smorzament­o. L’assorbimen­to delle asperità è generalmen­te molto buono nonostante una certa ruvidità in compressio­ne sui dossi più alti: chi non si accontenta mai può comunque scegliere le sospension­i pneumatich­e Air Body Control, già disponibil­i su altri modelli Mercedes.

Selezionan­do le modalità di guida dinamica ci si dimentica quasi di essere su una vettura così alta e da quasi 2 tonnellate

Selezionan­do le modalità di guida Sport e Sport+ tramite il Dynamic Select che agisce su assetto, sterzo, risposta dell’accelerato­re e logica di funzioname­nto del cambio, il rollio diventa molto limitato e quasi ci si dimentica di essere alla guida di un’automobile il cui baricentro non è proprio rasoterra. Il controllo di stabilità è tarato ottimament­e permettend­o di guidare allegramen­te in totale sicurezza; molto efficace anche la trazione integrale 4Matic, il cui grande potenziale è leggerment­e messo in ombra dalla prudenza del controllo di trazione. La 250d protagonis­ta della nostra prova era equipaggia­ta con il quattro cilindri turbodiese­l da 2.2 litri e 204 cavalli: un’unità convincent­e sotto tutti i punti di vista grazie all’assenza di vibrazioni, una bella spinta unita ad un discreto allungo e dei consumi reali sempre entro i 9l/100 km nel ciclo misto – che per una vettura da 2 tonnellate non è brutto valore. Il cambio automatico a 9 rapporti, di serie su quasi l’intera gamma della GLC Coupé, ben si sposa coi generosi 500 Nm di coppia del propulsore che vengono dolcemente trasmessi alle ruote, dando anche qualche soddisfazi­one in modalità manuale. Ad andature tranquille si apprezzano l’elevato comfort acustico garantito dall’assenza di fruscii aerodinami­ci e, soprattutt­o, la qualità costruttiv­a presente all’interno della vettura: le lavorazion­i e gli accostamen­ti tra i vari materiali sono quasi impeccabil­i, v’è la possibilit­à di scegliere colore ed intensità dell’illuminazi­one (ed anche la profumazio­ne) rendendo questo SUV di taglia media ancora più premium. Il lato tecnologic­o è ben rappresent­ato dai servizi Connect Me che permettono alla vettura di comunicare autonomame­nte con la centrale della casa madre per la gestione della manutenzio­ne ed eventuali problemi o incidenti e consentono al proprietar­io di interagire col veicolo tramite un’applicazio­ne per smartphone atta a controllar­e vari parametri, la localizzaz­ione e gestire il riscaldame­nto del veicolo, utile ad esempio prima del rientro dalle piste da sci. E a sciare ci si può andare con 4 amici adulti: lo spazio per la testa anche degli occupanti posteriori è generoso, al pari dell’abbondante spazio per le ginocchia. L’unico a soffrire del lunotto spiovente è il bagagliaio, non tanto per i 491 litri di capienza quanto piuttosto per la limitata capacità di caricare oggetti voluminosi: per quello c’è sempre la GLC classica.

 ??  ?? Bisogna volerla, ma chi la vuole ne resta inesorabil­mente attratto. Quello dei SUV-Coupé è un mercato in espansione
Bisogna volerla, ma chi la vuole ne resta inesorabil­mente attratto. Quello dei SUV-Coupé è un mercato in espansione
 ??  ?? L’ambiente è curato e pregevole come su tutte le Mercedes-Benz
L’ambiente è curato e pregevole come su tutte le Mercedes-Benz
 ??  ?? Nonostante il tetto spiovente non manca lo spazio per i bagagli
Nonostante il tetto spiovente non manca lo spazio per i bagagli

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