Risparmi, 15 milioni in ‘letargo’?
Mini-manovra, fra le ipotesi in Gestione anche il rinvio del dibattito al preventivo 2018
L’appuntamento è per settimana prossima, sempre di martedì, quando Commissione della gestione e Consiglio di Stato si guarderanno negli occhi per decidere procedura e contenuti del “pacchetto finanziario aggiuntivo” (per circa 15 milioni) da annettere alla manovra finanziaria (220 milioni) approvata lo scorso settembre. L’obiettivo è il pareggio dei conti entro la fine della legislatura (2019) e almeno su questo sono tutti, più o meno d’accordo. Le cose si complicano sull’aggiunta – tutta impostata solo sui risparmi – voluta in ultima battuta dalla maggioranza parlamentare col voto sul preventivo 2017. Avevano chiesto tagli per altri 20 milioni, il governo è disposto a concederne 15, metà dei quali di competenza del Gran Consiglio. Nuovi risparmi, dunque, che coinvolgono in particolare l’indennità cantonale di disoccupazione, la formazione professionale e le classi scolastiche dedicate ai giovani sportivi (cfr. laRegione 26.4.17) e che non fanno la maggioranza. Il Ppd s’è già detto fuori dalla mischia coerentemente col no al preventivo 2017 e così pure il Ps. E ora, come si muoveranno? «I gruppi parlamentari sono invitati a portare in commissione le rispettive posizioni con la seduta di settimana prossima. Il giudizio politico sulle misure di risparmio – ci dice Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Gestione – ma anche sul metodo di lavoro. Tre le ipotesi sul tavolo. Un messaggio governativo già nelle prossime settimane o solo parziale su alcuni punti. La terza opzione prevede invece di affrontare l’intero secondo pacchetto col preventivo 2018». E dunque, in quest’ultimo caso, la discussione slitterebbe all’inizio del prossimo inverno, ovvero nel corso dell’ultima seduta di dicembre. Fra sette giorni, in ogni caso, si dovrebbe decidere grazie anche all’audizione in agenda, lo stesso giorno, col Consiglio di Stato. Si dovrebbe, ma mai dire mai. L’impressione, ricavata nei corridoi di Palazzo, è che non ci sia in realtà molta voglia di affrontare subito l’ennesima “patata bollente” considerato che la “pentola” politica di questo periodo è già assai ricca di ingredienti (vedi sotto). E poi, c’è già chi sostiene, la politica dei risparmi non finisce mai...