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Scure anche sulla rete postale bernese

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Berna – Dopo il canton Grigioni una settimana fa, è ora il canton Berna a tremare per i suoi uffici postali: la Posta ha annunciato che garantirà almeno fino al 2020 il mantenimen­to di sole 92 filiali tradiziona­li, mentre la sorte di altre 76 sarà “esaminata” caso per caso. Gli uffici sotto la lente potrebbero essere chiusi o sostituiti da “filiali partner”, ossia da agenzie postali in negozi, uffici turistici e amministra­zioni comunali. In gioco sono circa 140 posti di lavoro. La Posta afferma che cercherà di evitare i licenziame­nti. Il taglio annunciato non riguarda soltanto villaggi di campagna o di montagna. Nella stessa città di Berna sono cinque gli uffici presi di mira, mentre a Bienne sono tre e uno a Thun. Nel suo comunicato la Posta sostiene tuttavia che intende sviluppare la sua rete nel cantone aggiungend­o fino a 46 punti d’accesso supplement­ari, ad esempio punti di deposito e ritiro o apparecchi automatici My Post 24. Dura come già la settimana scorsa per i Grigioni la reazione del sindacato Syndicom. L’esperienza fatta finora mostra che “quando un ufficio postale è esaminato, significa che la chiusura è già decisa”, afferma in un comunicato, e aggiunge: “Il dialogo invocato dalla Posta è una farsa”, le sue rassicuraz­ioni “soltanto belle parole” e “polvere negli occhi”. Dal canto suo, l’Unione sindacale del canton Berna accusa il gigante giallo di non più rispettare il suo mandato di servizio pubblico esteso a tutto il territorio, perché le filiali partner non offrono un’offerta equivalent­e a quella attuale. Lo scorso autunno, la Posta aveva annunciato l’intenzione di ridurre da 1’400 a 800 o 900 la sua rete entro il 2020.

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