Il Casinò più snello torna a fare utili
‘Abbiamo raggiunto l’obiettivo di avere una struttura di costi compatibile con la cifra d’affari odierna. Questo ci ha permesso di essere redditizi e di guardare avanti con un cauto ottimismo’.
«I problemi per noi, come per gli altri casinò, sono sempre due: il gioco online e la struttura di Campione d’Italia che ha toccato i 120 milioni di Prodotto lordo dei giochi (Plg) e opera con regole diverse». Questo il quadro della situazione del mercato dell’area attorno al Ceresio tracciato da Emanuele Stauffer, presidente del Consiglio di amministrazione (Cda) della Casinò di Lugano Sa. Alla luce della riorganizzazione e degli investimenti degli ultimi anni, quali sono le prospettive future? «Lo scopo raggiunto era di avere una struttura di costi compatibile con una cifra d’affari che è quella odierna (fra i 32 e i 34 milioni di Plg) e che ci consente di essere redditizi», spiega Stauffer. Tanto che l’assemblea di ieri mattina ha deciso di destinare agli azionisti un dividendo di 1,5 milioni di franchi. Soldi che in gran parte finiranno nelle casse della Città che detiene circa il 75% delle azioni (con la Fondazione Caccia). L’assemblea ha pure riconfermato per i prossimi tre anni l’attuale composizione del Cda guidato dal presidente, con Erasmo Pelli (Plr), Paolo Sanvido (Lega), Gianmaria Frapolli e, per Casinò Austria, Helmut Wede. Del resto, nonostante tutto, i numeri parlano chiaro e le cifre d’affari realizzate solo un decennio fa sono impensabili oggi. Il Plg nel 2016 si è attestato a 33,8 milioni in crescita dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Al netto la cifra è di 18,8 milioni più 2,8 milioni di mance. Solo grazie a misure di ottimizzazione, la società ha potuto abbattere i costi operativi a poco meno di 21 milioni (erano 25,6 l’anno scorso) assicurandosi un utile di 1,1 milioni. Secondo il presidente del Cda, il ritorno alla cifre nere, non dovute a elementi straordinari, consente di proseguire il percorso virtuoso avviato un paio di anni fa dall’attuale dirigenza che si trova la “strada” spianata anche dalla pace sociale ormai ripristinata al Casinò e di affrontare le sfide future con un cauto ottimismo. Rispetto invece alla multa di oltre due milioni di franchi inflitta dalla Commissione federale delle case da gioco al Casinò che la contesta, i vertici della casa da gioco luganese restano in attesa della sentenza del Tribunale amministrativo federale. Una multa inflitta per la violazione della concezione sociale legata al bancario condannato lo scorso ottobre per malversazioni di denaro, in parte finito al casinò.