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Le partite le devono decidere le squadre

- Di Mec

Scriviamo queste righe prima delle due semifinali, così da sgomberare il campo da possibili discorsi che potrebbero sembrare di parte. “Tiri liberi”, il nome della rubrica, diventa di estrema attualità se andiamo a una cifra molto particolar­e, credo da Guinness dei primati, relativa alla partita di domenica fra Ginevra e Olympic: 27 tiri liberi per i Lions, zero, dicasi zero per l’Olympic. Ora, ben sapendo come difendono i ginevrini (le mani addosso sono la regola, così come i blocchi in movimento e altro ancora), siamo rimasti esterrefat­ti. Abbiamo visto non pochi minuti di partita (non tutta sia chiaro), e qualche dubbio è sorto, anzi, più di uno. Perché se abbiamo sempre detto che i grigi non devono mantenere in equilibrio il numero dei falli fischiati, è pure evidente che in una partita giocata punto a punto, con la fisicità non sempre pulita, qualcosa di storto ci dove pur essere. Sia chiaro, se una squadra in attacco va al tiro da fuori dopo dieci secondi, non manovra più di tanto e la difesa avversaria fa la mammoletta, difficile che ci scappi il fallo. Se però, e stiamo parlando dei Lions, non si concede nessun tiro libero agli avversari, la cosa ha dello straordina­rio. Oppure, è straordina­rio che il trio col fischietto abbia adottato un certo metro arbitrale. Si scriveva, a inizio playoff, che le gare di semifinali dovevano essere arbitrate dai migliori emersi in stagione, ma non mi pare che alcuni di questi si siano particolar­mente distinti in stagione. Ora, è evidente che qualcosa non torna: come mai non vengono pubblicati sul sito gli arbitri delle semifinali? È una domanda che si sono posti non pochi tifosi, perché la trasparenz­a è un elemento base in questo finale di stagione. Non vogliamo fare processi alle intenzioni, ed è per questo che scriviamo il tutto prima delle prime due sfide di gara 4, ma è chiaro che ci siano preoccupaz­ioni di varia natura. Anche sabato all’Elvetico, in un frangente molto delicato come nell’ultimo quarto, è stato sanzionato un fallo antisporti­vo a Williams (una normalissi­ma azione difensiva), ma non è stato fischiato lo stesso tipo di fallo, ben più evidente, su Carey in contropied­e. Il primo fallo ha permesso al Monthey di infilare 4 punti, un libero e una tripla per il 67-66, l’altro avrebbe dato al Lugano un possesso in più, avanti di un punto. Insomma, fanno una differenza di 7 punti: quando la partita è tiratissim­a, sono un’enormità. Ci auguriamo che le sfide di ieri e le prossime siano prive di influenze nefaste degli arbitri. Errori ne fanno tutti, giocatori in primis. Loro però giocano, gli altri guardano e decidono. Le gare le devono decidere le squadre, non assurde decisioni arbitrali.

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