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Il confine tra Airolo e l’Orsera

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Nella mattinata di venerdì 19 era prevista l’apertura del Passo del San Gottardo. La stessa non ha potuto avvenire a causa di una frana caduta a due chilometri dal passo in “territorio urano”. Nossignori, il territorio del Patriziato di Airolo scende per quasi 4 km nella valle della Reuss. La leggenda racconta che i sindaci di Airolo e dell’Orsera avevano stabilito che il confine sarebbe stato fissato nel punto del loro incontro sulla montagna, nel giorno scelto e con partenza dai loro domicili al canto del gallo. Il sindaco di Airolo tenne molto leggera la sua sveglia, mentre quello urano rimpinzò a dovere il suo bipide confidando in una sua pronta, riconoscen­te, dimostrazi­one vocale. Al canto del gallo partirono, l’airolese salì il Mött Bartola, la Tremola, poi l’Ospizio, indi il Passo e poi iniziò a scendere. E scese per un bel po’ sin quando, in vista della piana del Mätteli, scorse il collega d’Orsera che, trafelato e imbestiali­to col gallo troppo sazio, stava salendo. Ma ormai la gara era largamente persa. Fu così che il confine fu stabilito al limite nord dell’alpe di Rudunt, compresa la parete nord del Poncion d’Orsin (di là Winterhorn). Così fu fatto e così è rimasto sino ad oggi, nonostante la carenza dei media parlati ticinesi. Fu quella l’unica volta che andò male ai balivi urani che poi poterono rifarsi, grazie alla pochezza cantontici­nese, tra l’altro, anche con la manutenzio­ne della strada del passo addirittur­a sino ad Airolo. Per la cronaca, la frana è caduta a 4,2 km dall’Ospizio, 3,6 km dal passo del S. Gottardo e 800 m in Orsera.

Renzo Tonella, Airolo

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