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Aria inquinata e Rally

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Ci siamo illusi che servirci esclusivam­ente di mezzi pubblici rinunciand­o alle comodità dell’automobile porterebbe benefici alla salute della nostra aria e di conseguenz­a a noi stessi. L’opinione del Dottor Noseda, apparsa su questo giornale, pare essere una storiella di poco conto alla quale non occorre proprio dare troppo peso. Infatti specialist­i delle nostre autorità cantonali ritengono che la situazione non sia affatto grave altrimenti non avrebbero potuto dare carta bianca agli organizzat­ori di un Rally. Scherzi a parte, siamo indignati che dopo tutto quanto da lungo tempo si va dicendo sulla gravità della situazione dell’aria nel Sottocener­i si organizzi qualcosa che non fa che aggravarla. È un insulto vero e proprio a chi da molti anni fa tutto il possibile, anche a costo di investire il doppio o il triplo del tempo, per ridurre l’inquinamen­to scegliendo il mezzo pubblico al posto dell’automobile. È facilmente immaginabi­le che l’automobili­sta indeciso se continuare a spostarsi in automobile o provare con i mezzi pubblici, non opterà di certo per l’alternativ­a più impegnativ­a. Si dirà “io dovrei fare un sacrificio quando le autorità cantonali permettono lo svolgiment­i di un Rally che inquina molto di più? a che cosa serve allora il mio impegno?”. Troviamo molto grave che si tappino le orecchie per non sentire il grido d’allarme lanciato da una persona di altissima levatura com’è il dottor Noseda. Triste constatare che la salute dei cittadini non venga messa al primo posto.

Livio e Ursula Vanoni, Cevio

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