Ufficio dei permessi, via libera alla centralizzazione
Nulla più osta. La riorganizzazione dell’Ufficio permessi, congelata in un primo tempo dal Consiglio di Stato in seguito all’inchiesta penale che ha coinvolto alcuni impiegati lì attivi, può iniziare a partire dal prossimo 19 giugno. La seconda tappa del progetto, che prevede una procedura guidata per la presentazione di tutte le domande, avrà invece inizio il prossimo 4 dicembre. Lo rende noto il Dipartimento delle istituzioni in un comunicato. L’impostazione della nuova riorganizzazione era già stata resa nota dal Dipartimento, poi come detto i fatti di rilevanza penale – ovvero il rilascio di permessi falsi – avevano indotto il governo a bloccare la riforma e promuovere un audit giusto per comprendere la portata dei problemi emersi. Giunti i risultati della perizia, che ha verificato l’intera organizzazione dell’Ufficio permessi, il Consiglio di Stato ha preso atto che i casi in questione di rilevanza penale – tutta da definire in sede giudiziaria – sono circoscritti e relativi alle persone coinvolte; insomma, non è una “crisi di sistema”. La stessa sottocommissione di vigilanza del Gran Consiglio ha dato il via libera. La riorganizzazione, dunque, si terrà in due fasi così come previsto inizialmente. A partire dal 19 giugno avrà avvio la tappa intermedia con l’introduzione della procedura guidata per i permessi G; procedura che in buona sostanza prevede la verifica del documento di identità del richiedente da parte dei servizi di Polizia cantonale. Al contempo, già da metà giugno, si chiuderà il Servizio regionale degli stranieri di Agno. La seconda tappa, che partirà come detto dal prossimo 4 dicembre, definirà l’assetto definitivo con l’estensione della procedura guidata a tutte le richieste di un permesso per stranieri e al contempo la chiusura degli sportelli di tutti i servizi regionali, seguita dalla costituzione del Servizio nuove entrate a Lugano, a cui spetterà di esaminare le domande di nuovi permessi di dimora B,L e G con attività indipendente. La ristrutturazione non muterà l’attuale organico e “mira al miglioramento della qualità del servizio offerto alla popolazione” come si precisa nella nota del Dipartimento.