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LA SFIDA ALLE BERMUDA

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La guerra dei numeri Sono più mutevoli delle raffiche in un temporale, le regole di Coppa America. E ogni volta che cambiano, scoppiano le polemiche. Stavolta hanno toccato il loro culmine due anni or sono, quando Luna Rossa scese dal carrozzone dopo l’ennesimo golpe del Defender della Brocca d’argento – gli americani di Oracle – che di punto in bianco cambiarono le regole di stazza. Sentenzian­do che, dopo aver già mandato in pensione i mastodonti­ci Ac72 da 26 metri del 2013, la trentacinq­uesima edizione della storia si sarebbe combattuta al timone di catamarani da 15 metri. Mentre solo un anno prima il miliardari­o Larry Ellison aveva annunciato che i multiscafi sarebbero stati gli Ac62, che di metri ne misurano 19 (provocando un primo ritiro, quello degli australian­i capitanati da Mathew Belcher). La scelta della nuova classe manda su tutte le furie gli italiani di Patrizio Bertelli, i quali già si stavano preparando al 2017 con l’Ac62 in testa, e che finiscono poi con l’andarsene sbattendo la porta.

Le regate bonsai Quella delle dimensioni (ridotte) non è però l’unica novità alle Bermuda. Dove le regate avranno durate brevissime, di una ventina di minuti ciascuna, essenzialm­ente per soddisfare le esigenze televisive. E dove nella Louis Vuitton al via quest’oggi (la serie di regate preliminar­i che determina il nome dello sfidante alla Coppa America vera e propria) in lizza ci sarà pure il defender. Cosa che non era mai successa in 166 anni di battaglie per mari e oceani, e che ai più risulta incredibil­e, ma soprattutt­o incomprens­ibile.

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