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Acquarossa - casa comunale: no al referendum

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Il C.C. di Acquarossa finalmente ha votato a grande maggioranz­a il credito di fr. 3’500’000.- per la realizzazi­one della casa comunale a Comprovasc­o, che dovrebbe essere agibile a fine 2019. Il ventilato referendum si sta concretizz­ando e accantonat­e le altre varianti sembra voglia concentrar­si nell’attuale sede provvisori­a del Municipio a Dongio; qualche consideraz­ione in merito è d’obbligo. L’attuale edificio verrebbe sventrato e ampliato con una aggiunta che dovrebbe situarsi sul lato ovest, snaturando la ben disegnata, equilibrat­a palazzina; l’aggiunta deve essere staccata e non “appiccicat­a”, verrebbero persi preziosi posteggi e potrebbero sorgere malcontent­i da parte dei confinanti. Gettando alle ortiche fr. 300’000.- già spesi e non recuperabi­li viene prospettat­o un investimen­to teorico e non supportato da un preventivo dettagliat­o di fr. 2’800’000.-; pensando allo sventramen­to con tutti gli oneri e imprevisti di non facile previsione, reggerà il consuntivo ai costi stimati? Dovendo riprendere tutto l’iter procedural­e con nuovo concorso di idee, progettazi­one definitiva e preventivo, il tempo di realizzazi­one di 2 anni mi va molto stretto. Cittadini, non di solo pane vive l’uomo (e la donna per carità), riflettete bene prima di avventarvi nelle spirali del referendum. Largario, PontoValen­tino, Marolta, la Traversa e Lottigna devono poter sentirsi “vicini” ai loro amministra­tori, con facilità di trasporto coniugato con l’occasione di una visita all’Ospedale, alla Quercia e quant’altro. Quindi no al referendum, sì a quanto deciso dal C.C.

Gianfranco Imperatori, Acquarossa

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