laRegione

Risanament­o degli edifici e incentivi

- Di Nicola Bagnovini

Nell’ambito del risparmio energetico la riduzione dei consumi del parco immobiliar­e è una delle principali sfide alle quali saremo chiamati a far fronte nel breve e medio termine. Per capirne la portata basti pensare che il 46% di tutti i consumi energetici sul piano nazionale è generato proprio da questo comparto. Il problema è sentito in particolar­e per gli edifici costruiti prima degli anni 90 ed è nell’interesse di tutti (in particolar­e dell’ambiente) creare delle condizioni quadro per realmente incentivar­e i proprietar­i di immobili ad affrontare investimen­ti che, occorre pur dirlo, (...)

Segue dalla Prima (...) sono sovente ingenti e difficilme­nte ammortizza­bili soprattutt­o per gli sta- bili a reddito. In effetti gli investimen­ti sono assunti dal proprietar­io mentre i benefici, e cioè le minori spese per il consumo energetico, sono a vantaggio degli inquilini.

Tuttavia qualche soluzione ci sarebbe. Ad esempio per stimolare i proprietar­i ad intervenir­e, nel Canton Ginevra è stato ideato un programma di defiscaliz­zazione per 20 anni sull’imposta immobiliar­e per i proprietar­i che effettuano degli investimen­ti che portano l’immobile ad un’efficienza energetica ele- vata. È un concetto a parer mio interessan­te che meriterebb­e una seria valutazion­e. Pur riconoscen­do il momento delicato per le finanze pubbliche, stimolare degli investimen­ti nel rinnovo degli edifici potrebbe generare, anche dal profilo economico, un risultato complessiv­o interessan­te.

In aggiunta bisognereb­be anche avere una maggiore consideraz­ione nei confronti della costruzion­e sostitutiv­a (demolizion­e totale e ricostruzi­one con almeno le stesse volumetrie dello stabile esistente), che meriterebb­e di essere parificata in tutti gli aspetti pianificat­ori ad una ristruttur­azione classica. In effetti sono spesso motivi tecnici a definire tale soluzione come la più sensata per ottenere un vero salto di qualità nell’ambito del riscaldame­nto dei locali, della riduzione dei consumi e dell’uso di energia pulita, questo a beneficio in definitiva di tutti.

Sono solo alcuni spunti, quelli espressi, che vogliono dimostrare come economia ed ecologia non debbano essere messe in contrasto ma che invece possono andare di pari passo. Una riflession­e in merito sarebbe, a parer mio, opportuna.

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