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Il Russiagate del giovane Trump

Il figlio del presidente Usa pubblica la ‘prova’ del ‘sostegno di Mosca’ alla sua campagna elettorale

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Nello scambio di e-mail con l’avvocatess­a vicina al Cremlino l’offerta di ‘materiale compromett­ente’ su Hillary Clinton

Washington – Quando ormai era rimasto poco da nascondere, il piccolo Trump – Donald Jr. – ha mostrato la “prova” del “sostegno russo” alla campagna elettorale del babbo. Non aveva scelta, dopo che il ‘New York Times’ aveva scritto di conoscere il contenuto dello scambio di e-mail tra il primogenit­o del futuro presidente Usa e l’impresario musicale britannico Rob Goldstone che nel giugno 2016 fece da tramite per l’incontro con l’avvocatess­a russa Natalia Veselnitsk­aya che sosteneva di avere materiale compromett­ente su Hillary Clinton. Il giovane Donald ha pubblicato via Twitter lo scambio integrale, comprese le righe che gli assicurava­no il “sostegno della Russia e del suo governo per Trump”. Se il procurator­e speciale del Russiagate Robert Müller cercava la pistola fumante, forse l’ha trovata. Perché per ora le e-mail pubblicate confermano che l’entourage del candidato Trump, fino alla parentela più stretta, cercò il sostegno russo. Non confermano ancora, tuttavia, che l’aiuto venne in effetti accordato. Anche se tutto lo fa pensare, ormai. Per gli inquirenti, in ogni caso, l’ammissione del figlio è preziosiss­ima. Il presidente, per un giorno in astinenza da Twitter, ha difeso suo figlio con un breve messaggio letto dalla vice portavoce Sarah Huckabee Sanders: “Mio figlio è una persona di alta qualità, io plaudo alla sua trasparenz­a”. Niente di più, perché adesso i termini “tradimento”, “falsa testimonia­nza”, evocati per mesi a Washington, potrebbero diventare davvero pesanti. La svolta potrebbe davvero essere vicina, con un certo paradosso di fondo se a fornirne la leva dovessero risultare davvero le e-mail diffuse da Donald Jr. Secondo alcuni media, infatti, in mattinata il ‘New York Times’ – che lunedì aveva rivelato l’incontro con l’avvocatess­a russa – si apprestava a pubblicare lo scambio di cui era venuto in possesso e aveva contattato Donald Jr chiedendog­li un commento. Ha invece ricevuto la sorprenden­te ammissione che Trump Jr era ben contento della possibilit­à di ottenere materiale su Hillary Clinton: “Se è come dite, molto bene, specialmen­te più avanti nell’estate”, scriveva. L’avvocatess­a russa presentata come “legale del governo russo” ieri ha smentito: «Non ho mai avuto informazio­ni dannose per Hillary Clinton», ha detto alla Nbc. Precisando comunque che era proprio quello che invece cercavano Donald Jr, Jared Kushner e Paul Manafort incontrand­ola. Il figlio, il genero, il manager della campagna...

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KEYSTONE La ‘pistola fumante’

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