Tutto il papà
Washington – A suo padre, lo staff della Casa Banca aveva consigliato di non twittare commenti su di lui; ma Donald Trump non ce l’ha fatta: “Mio figlio è una persona di qualità” ha scritto ieri cercandolo di metterlo al riparo dalla bufera che lo sta investendo. Ma sulla “qualità” di Donald Trump Junior, i primi a nutrire dubbi sarebbero gli stessi membri dell’amministrazione che – secondo il ‘Daily Beast’ – lo avrebbero battezzato Fredo Corleone, come l’insignificante erede del Padrino. Nato dall’unione tra Trump e la modella cecoslovacca Ivana Zelnícková, nemmeno quarant’anni, Trumpino ha vissuto un’infanzia dorata ma sotto i flash dei media per il divorzio dei genitori, al punto da essere spedito dalla madre in una boarding school della Pennsylvania. Il suo coinvolgimento nel Russiagate non ha sorpreso tutti. Anzi, secondo molti analisti c’era da attenderselo: testa calda, allineato a personaggi della altright, utilizzatore compulsivo di Twitter per spararle grosse e bastonare chi lo ha fatto arrabbiare, Donald Jr aveva il profilo giusto per compiere un passo imperdonabile nel mondo della alta politica: lasciare traccia scritta della volontà di mettere le mani su materiale compromettente sul conto di un rivale. Sposato anche lui con una modella, anche lui come “The Donald” cinque figli (sia pure con una unica moglie), durante la campagna elettorale Donald Jr è stato al centro di svariati pettegolezzi. A quanto pare negli anni del college alla prestigiosa Wharton School dell’università di Pennsylvania dove ha preso una laurea breve in economia, Junior era soprannominato “Diaper Don” (Don pannolino) perché si addormentava ubriaco sul letto dei compagni lasciando tracce indesiderate del suo passaggio. Finita l’università, anziché tornare a New York a lavorare nell’azienda di famiglia, si era trasferito ad Aspen per dedicarsi al suo hobby preferito, la caccia. Prima di darsi alla “politica”...