Un forte abbraccio ai ‘pirati’
Scioperanti della Nlm, consegnate ieri pomeriggio 13’451 firme a Manuele Bertoli Eccezionale successo, all’insegna della solidarietà senza confini, per la petizione ‘Salviamo occupazione e servizio pubblico sul Lago Maggiore’
Una marea di firme a sostegno dei “pirati” in sciopero: ovverosia un forte abbraccio popolare da parte non solo di persone residenti in Ticino ma anche di confederati e ospiti in vacanza, uniti dalla solidarietà verso i 34 dipendenti della Navigazione Lago Maggiore che incrociano le braccia da oltre due settimane, dal 25 giugno. Sono state ben 13’451 le firme che ieri pomeriggio, verso le 15.30, sono state consegnate a Palazzo delle Orsoline, alla presenza del presidente del governo ticinese Manuele Bertoli (applaudito e ringraziato per aver «preso di petto la problematica») e del cancelliere Arnoldo Coduri. La partecipazione al corteo che ha preso avvio dalla stazione Ffs di Bellinzona è stata abbastanza numerosa e cammin facendo vi sono stati anche applausi a sostegno delle maestranze, licenziate drasticamente per la fine dell’anno e trasformatesi – con l’ausilio dei sindacati – da marinai in “pirati”. Le classiche bandiere evocanti Jack Sparrow non sono mancate così come la musica e le canzoni ad hoc, trasmesse da un furgone bianco che ha aperto il corteo all’insegna di una selva di bandiere blu, con la scritta “Difendiamo occupazione e turismo”. “Sciopero” e “dignità” sono state le parole che hanno scandito il procedere del corteo, seguito da parecchie persone lungo il viale della Stazione sino a giungere al Palazzo del governo. Pochi comunque i politici presenti, per lo più di sinistra. Per i dipendenti, che hanno raccolto le firme, giorno dopo giorno – come è stato sottolineato in un comunicato – è stata un’esperienza indubbiamente arricchente: sono stati in qualche modo aiutati moralmente ad attraversare la burrascosa situazione occupazionale. “Non mollate”, “forza e coraggio”, “è vergognoso ciò che dovete vivere”, “siamo con voi”, “meritate un futuro sereno”: sono solo alcune delle attestazioni di stima e di vicinanza espresse dalle persone che hanno firmato la petizione. Donne e uomini provenienti da tutta la Svizzera e dall’estero “che hanno apprezzato il coraggio e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici che stanno ancora lottando per il loro futuro occupazionale”.
‘A testa alta’
Giunti in treno a Bellinzona ed accompagnati da famigliari, amici e sostenitori, i dipendenti della Nml – muniti di alcuni significativi cartelli (“Dal 25 giugno a testa alta”) e striscioni – hanno costituito il corteo che ha lemme lemme raggiunto piazza Governo, dove attendevano Manuele Bertoli e Arnoldo Coduri. La consegna delle firme è stata preceduta da alcuni brevi discorsi. Innanzitutto, è stato letto un toccante messaggio di Davide, uno dei dipendenti in sciopero, il quale ha evidenziato la delicata situazione in cui versano le maestranze che stanno lottando «a testa alta». I rappresentanti dei sindacati Sev, Unia e Ocst – che hanno ben orchestrato la manifesta-
zione – hanno poi posto l’accento sulla «correttezza esemplare» con cui i dipendenti stanno portando avanti lo sciopero che ha permesso di ottenere importanti garanzie . Ora manca solo «un passo», ossia quello del mantenimento dell’attuale livello salariale. Su questo nodo ancora da sciogliere si è soffermato il caposcalo Andrea Keller (da 38 anni al servizio della Nlm), il quale ha sottolineato come nell’ultimo decennio il personale abbia dovuto confrontarsi con numerosi sacrifici finanziari e sia stato anche chiamato a risanare la cassa di previdenza. «Vogliamo tornare a lavorare – ha concluso – ma rendetecelo possibile, senza giocare sulla nostra pelle e su quelle delle nostre famiglie».