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L’importante ruolo di ‘mediatore’ svolto dal Consiglio di Stato

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Nel suo breve intervento, il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha evidenziat­o la situazione «anomala» con cui devono confrontar­si i lavoratori della Nlm in sciopero e l’importante ruolo di «mediatore» che ha svolto e intende continuare a svolgere il governo cantonale, attingendo pure alle casse pubbliche per cercare di risolvere l’impasse. Il Consiglio di Stato, ricordiamo, ha formulato una proposta di sostegno concreto al progetto di un nuovo consorzio che dovrà riprendere il servizio sul bacino svizzero del Lago Maggiore. Un consorzio in cui sarà coinvolta la Società navigazion­e del Lago di Lugano (Snl), mentre il Cantone finanzierà parte dell’attività di linea tramite i fondi destinati al trasporto pubblico. «Come governo – ha detto Bertoli – abbiamo dimostrato di esserci da subito e di metterci quello che si poteva mettere». Molto è stato fatto per quanto riguarda le garanzie occupazion­ali (con la prevista riassunzio­ne di tutti i dipendenti residenti in Ticino ad eccezione di due collaborat­ori che passeranno al beneficio della pensione) e il mantenimen­to dell’affiliazio­ne alla cassa pensioni delle Fart. È prevista l’adozione di un contratto collettivo di lavoro ma resta da risolvere il problema del mantenimen­to dei livelli salariali. Al riguardo, Bertoli ha ribadito il proprio impegno e quello del Cantone per trovare, con la collaboraz­ione di tutti, una soluzione confacente anche per l’ultimo motivo di attrito. Intanto, come detto, il Dipartimen­to del territorio sta lavorando alla possibilit­à di sovvenzion­are il servizio, facendolo rientrare sotto il cappello del trasporto pubblico. Si tratta del collegamen­to Gambarogno-Locarno, con un onere da 700mila a un milione di franchi da suddivider­e tra Cantone e Comuni. È di ieri intanto una nuova interrogaz­ione inoltrata dai deputati Germano Mattei (Montagna Viva) e Giorgio Pellanda (Plr), secondo cui, per giungere a una soluzione nell’interesse di tutti, occorre evitare soluzioni affrettate e chiedere alla Confederaz­ione un anno di tempo supplement­are. Il lungo ed articolato atto parlamenta­re può essere visionato integralme­nte sul nostro sito (www.laregione.ch).

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TI-PRESS/GIANINAZZI La consegna delle firme

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