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Terapista in manette per reati sessuali

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È stata chiesta la proroga della detenzione preventiva per l’ergoterapi­sta 52enne, di cittadinan­za svizzera, accusato di reati sessuali e arrestato lo scorso mese di marzo. L’uomo, come anticipato dal ‘GdP’, risiede nel Locarnese; nella nostra regione svolgeva la sua attività in uno studio privato e a domicilio. E sarebbe proprio in quest’ambito che avrebbe commesso atti sessuali con persone inette a resistere nei confronti di pazienti uomini, alcuni dei quali parzialmen­te disabili (tre gli accusatori privati). Il Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) ha già provveduto a revocargli – con effetto immediato – l’autorizzaz­ione di libero esercizio o all’esercizio da dipendente della profession­e di terapista. Fino all’estate di un anno fa il 52enne era impiegato per la Croce Rossa Svizzera, sezione del Sottocener­i, con sede a Lugano e Chiasso. I fatti che gli vengono contestati fanno tuttavia riferiment­o alla sua recente attività e non a quella svolta nella precedente funzione. L’uomo si era dimesso volontaria­mente dalla Croce Rossa nell’estate del 2016, inviando la lettera che annunciava la sua partenza ai vertici della sezione con largo anticipo, già nell’ottobre del 2015. La sua intenzione – che poi è stata messa in pratica – era quella di mettersi in proprio. Aveva quindi lavorato nello studio locarnese fino alla scorsa primavera quando per lui sono scattate le manette con la pesante accusa di atti sessuali su alcuni pazienti. A giugno scadeva il termine della carcerazio­ne preventiva che verosimilm­ente sarà prorogato.

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