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Ecstasy, coca e hashish ‘à la carte’

Condannato (anche) per spaccio un 42enne basato a Novazzano. Ora lo attende pure la giustizia italiana.

- Di Stefano Lippmann

Il giro di acquirenti – scorrendo la lunga lista di episodi presenti nell’atto d’accusa – se l’era creato bene. A tal punto che tra il secondo semestre del 2009 e il settembre 2015, il 42enne italiano comparso ieri davanti alla Corte delle assise correziona­li di Mendrisio ha acquistato, detenuto, posseduto, trasportat­o, preparato, alienato o procurato in altro modo a terze persone almeno 475 grammi netti di cocaina e 250 grammi netti di Mdma (acronimo del nome chimico dell’ecstasy). Un ‘mercato’, quello dell’uomo, che lo portava a ‘lavorare’ a Novazzano, Mendrisio, Lugano, Biasca e “altre località non meglio precisate del Cantone Ticino”. Lo smercio di stupefacen­ti, come detto, è perdurato fino alla sua carcerazio­ne, avvenuta nel settembre del 2015. E, ieri, la giudice Rosa Item, con rito abbreviato, ha condannato l’uomo a 24 mesi di detenzione per contravven­zione, infrazione semplice e infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacen­ti, nonché infrazione alla Legge federale sulle armi. L’ultima accusa si riferisce al rinvenimen­to, nell’abitazione in cui viveva a Novazzano, di una pistola Beretta (confiscata dalla polizia insieme a due magazzini e 50 cartucce da 9mm) ricevuta a titolo di pagamento per aver procurato a un cliente 10 grammi di ecstasy. L’inchiesta della procuratri­ce pubblica Marisa Alfier, tra l’altro, ha permesso di ricostruir­e l’alienazion­e di 225 grammi di cocaina per un guadagno netto di 20mila franchi, uno scambio di 180 grammi di polvere bianca con più di un chilo e mezzo di hashish o ancora l’aver detenuto caffeina, lidocaina, creatina e lattosio: sostanze evidenteme­nte usate per ‘tagliare’ lo stupefacen­te. Al lungo elenco si somma l’aver intenziona­lmente consumato, dal maggio 2014 al settembre 2016 polvere bianca e hashish. L’atto d’accusa cita pure nomi di persone alle quali l’imputato procurava lo stupefacen­te: dai 90 grammi a 80-100 franchi (al grammo) sino “all’imprecisat­o quantitati­vo di cocaina”. L’attività, se così può essere definita, era dunque ben avviata e il giro d’affari non mancava. «Confermo tutto» ha dal canto suo ammesso – come peraltro già fatto durante i vari interrogat­ori – il 42enne difeso dall’avvocato Olivier Ferrari. L’imputato, posto in esecuzione anticipata della pena dal dicembre 2015, non era d’altronde nuovo alla giustizia: nel 2005 ha scontato mesi in Italia per la medesima tipologia di reato e nel 2011 ha ricevuto 20 aliquote giornalier­e di 100 franchi l’una per aver infranto la Legge sulla circolazio­ne stradale (senza permesso di circolazio­ne, targhe e assicurazi­one Rc). Per l’uomo, è emerso ieri in aula, i ‘conti’ da dover sistemare non sono finiti qui. Lo attende anche la parte italiana, la quale ha inoltrato una richiesta di estradizio­ne (nel frattempo accolta). Il motivo? Ancora una volta gli stupefacen­ti.

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