Ecstasy, coca e hashish ‘à la carte’
Condannato (anche) per spaccio un 42enne basato a Novazzano. Ora lo attende pure la giustizia italiana.
Il giro di acquirenti – scorrendo la lunga lista di episodi presenti nell’atto d’accusa – se l’era creato bene. A tal punto che tra il secondo semestre del 2009 e il settembre 2015, il 42enne italiano comparso ieri davanti alla Corte delle assise correzionali di Mendrisio ha acquistato, detenuto, posseduto, trasportato, preparato, alienato o procurato in altro modo a terze persone almeno 475 grammi netti di cocaina e 250 grammi netti di Mdma (acronimo del nome chimico dell’ecstasy). Un ‘mercato’, quello dell’uomo, che lo portava a ‘lavorare’ a Novazzano, Mendrisio, Lugano, Biasca e “altre località non meglio precisate del Cantone Ticino”. Lo smercio di stupefacenti, come detto, è perdurato fino alla sua carcerazione, avvenuta nel settembre del 2015. E, ieri, la giudice Rosa Item, con rito abbreviato, ha condannato l’uomo a 24 mesi di detenzione per contravvenzione, infrazione semplice e infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, nonché infrazione alla Legge federale sulle armi. L’ultima accusa si riferisce al rinvenimento, nell’abitazione in cui viveva a Novazzano, di una pistola Beretta (confiscata dalla polizia insieme a due magazzini e 50 cartucce da 9mm) ricevuta a titolo di pagamento per aver procurato a un cliente 10 grammi di ecstasy. L’inchiesta della procuratrice pubblica Marisa Alfier, tra l’altro, ha permesso di ricostruire l’alienazione di 225 grammi di cocaina per un guadagno netto di 20mila franchi, uno scambio di 180 grammi di polvere bianca con più di un chilo e mezzo di hashish o ancora l’aver detenuto caffeina, lidocaina, creatina e lattosio: sostanze evidentemente usate per ‘tagliare’ lo stupefacente. Al lungo elenco si somma l’aver intenzionalmente consumato, dal maggio 2014 al settembre 2016 polvere bianca e hashish. L’atto d’accusa cita pure nomi di persone alle quali l’imputato procurava lo stupefacente: dai 90 grammi a 80-100 franchi (al grammo) sino “all’imprecisato quantitativo di cocaina”. L’attività, se così può essere definita, era dunque ben avviata e il giro d’affari non mancava. «Confermo tutto» ha dal canto suo ammesso – come peraltro già fatto durante i vari interrogatori – il 42enne difeso dall’avvocato Olivier Ferrari. L’imputato, posto in esecuzione anticipata della pena dal dicembre 2015, non era d’altronde nuovo alla giustizia: nel 2005 ha scontato mesi in Italia per la medesima tipologia di reato e nel 2011 ha ricevuto 20 aliquote giornaliere di 100 franchi l’una per aver infranto la Legge sulla circolazione stradale (senza permesso di circolazione, targhe e assicurazione Rc). Per l’uomo, è emerso ieri in aula, i ‘conti’ da dover sistemare non sono finiti qui. Lo attende anche la parte italiana, la quale ha inoltrato una richiesta di estradizione (nel frattempo accolta). Il motivo? Ancora una volta gli stupefacenti.