laRegione

Movida lariana, controlli intensific­ati

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Giro di telefonate tra i responsabi­li delle forze dell’ordine comasche che su impulso della Prefettura stanno mettendo in campo servizi per evitare che la movida a Como riproponga fatti come quelli accaduti venerdì notte a Ponte Chiasso e in altri punti della città (vedi ‘laRegione’ di lunedì). Come in via Leoni dove, oltre alla polizia locale, sono intervenut­e anche le ‘Fiamme gialle’ con unità cinofile di Ponte Chiasso, solitament­e in servizio in dogana. Una mezza dozzina di giovani sono stati denunciati a piede libero per essere stati trovati in possesso di sostanze stupefacen­ti. A Ponte Chiasso, attorno alle 23, sono intervenut­i gli agenti della polizia di frontiera, della Squadra volante, i carabinier­i e la polizia locale per evitare che la scintilla scaturita dal comportame­nto di una trentenne ubriaca potesse ‘incendiare’ la nottata, tenuto conto della presenza di oltre 250 persone. Tra queste anche ragazzini di dodici, tredici anni. Una segnalazio­ne che non poteva passare inosservat­a. Da qui quindi la necessità di mettere a punto un piano per cercare di arginare un fenomeno che per la verità non è nuovo, ma che ora è stato giudicato inaccettab­ile. Prima misura l’utilizzo dei cani antidroga anche a Ponte Chiasso. Seconda misura un presidio fisso con poliziotto, finanzieri, carabinier­i e polizia locale. Ripetuti controlli nei due bar di via Marchesi, che, a ridosso della frontiera, vendono birra a getto continuo. Fra i controlli stabiliti anche quelli di capire se davanti a un ragazzino che si presenta al banco, venga chiesto il documento di identità per accertarne l’età. M.M.

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