La festa è sottotono
Lugano – Dei 7’000 presenti, tra tifosi bianconeri, rossoneri, appassionati e semplici curiosi, non c’è da stupirsi quando qualcuno di questi lasci le tribune di Cornaredo, gremitissime per un’occasione che presentava almeno sulla carta un appetitoso menù, decisamente poco appagato da quanto osservato sul rettangolo verde. Misere, infatti, sono le emozioni vissute ieri nell’amichevole tra le compagini di Pier Tami e di Vincenzo Montella, autori di 90’ poco spumeggianti dal punto di vista del ritmo (aspetto comprensibile per il Milan che ha iniziato la preparazione esattamente una settimana fa, meno per il Lugano che tra 11 giorni sfida il Lucerna nel primo turno di Super League), e in cui gli spunti tecnici risultano assolutamente inferiori alle aspettative. Tanto insipida la sfida tra Lugano e Milan che, tra un contropiede e l’altro, complice pure l’occasionalità di numerosi accorsi e le vistose sventagliate dei più accaldati, sulle tribune si instaura un clima da salotto: la gente discute, pure di questioni extracalcistiche, e man mano che passano i minuti è sempre più cosciente che il prestigio dello scenario che teoricamente dovrebbe avere davanti agli occhi, rimarrà un miraggio. Tralasciando il poco indicativo 4-0 finale, della serata di Lugano in ogni caso sarà il Milan a serbare i migliori ricordi, a cominciare dalla massiccia cornice di pubblico in maglia rossonera presente, senza dimenticare la fine del tormentone legato al rinnovo di Donnarumma (assente ieri), ufficializzato mezz’ora prima del calcio d’inizio. Per Pier Tami, invece, praticamente nulli gli aspetti da salvare al termine di una partita sì di allenamento, ma pure sinonimo di primo test europeo, e la mancanza di mordente dei suoi è un aspetto da mutare al più presto, anche perché il presidente già espone il suo disappunto a fine partita. Di positivo vi sono le prestazioni di Da Costa (che crea le premesse per rappresentare una futura certezza) e di Mihajlovic, propositivo in fase di spinta e attento in difesa.