La solidarietà è qualcosa di concreto
In merito allo sciopero presso la società di Navigazione Lago Maggiore in questi giorni (...)
(…) sono apparse diverse prese di posizione da parte di politici. Nessuna intenzione di soffermarmi sull’infelice intervento del Consigliere di Stato che, anziché impegnarsi a trovare delle soluzioni, ha voluto disquisire sulla provenienza dello sciopero, a sapere se è Svizzero o no, dimenticandosi peraltro che si tratta di un diritto iscritto nella Costituzione Svizzera e pure in quella Ticinese! Come non meritano commenti particolari le banali esternazioni di politici che, non avendo preoccupazioni finanziarie, si sono impegnati nell’invitare gli scioperanti ad andare a lavorare senza minimamente preoccuparsi delle condizioni salariali di questi 34 lavoratori. Magari mi permetto solo di far presente a questi distratti colleghi, solitamente tanto impegnati a sostenere “prima i nostri”, che siamo di fronte a una società italiana che ha licenziato 34 collaboratori ticinesi, ossi “nostri”, mettendo in difficoltà le loro famiglie tutte domiciliate in Ticino! Quello che però occorre ricordare a tutti è che i battellieri di Locarno stanno lottando per il loro lavoro e per uno stipendio dignitoso. Per anni si sono svolte trattative per il futuro della navigazione sul Lago Maggiore senza assolutamente coinvolgere i diretti interessati né tanto meno preoccuparsi della loro sorte, e ora i dipendenti si sono visti licenziati. L’unico mezzo a disposizione per far valere i loro legittimi diritti è risultato lo sciopero, una forma di lotta dura ed impegnativa. Ma non è stata una scelta facile, e lo si vede incontrandoli giornalmente. Loro sono appassionati al loro lavoro, che svolgono con dedizione e passione da molti anni, ed è per questo che stanno combattendo la loro battaglia. In questo momento, per uscire da una situazione oggettivamente difficile, risulta fondamentale l’apporto della politica. Il Consiglio di Stato ha già dato un grosso apporto ed ora altri devono dare il loro contributo. Manca ora ancora un tassello: la garanzia di uno stipendio dignitoso e non è una sottigliezza perché nel nostro Cantone abbiamo purtroppo imparato che esistono retribuzioni che non permettano di vivere in Ticino! Ma la politica non si può limitare ad esprimere solidarietà, come ha fatto nel suo intervento su questo giornale il presidente del Plrt. Certamente condivisibile la disamina proposta da Bixio Caprara sulle cause di questa situazione anche se occorre rilevare qualche dimenticanza al capitolo “responsabili”. Sì, perché se è giusto ricordare che il dossier era stato trattato dalla signora Leuthard come pure ribadire che il Dipartimento del Territorio si è distinto per la sua assenza, sarebbe stato opportuno menzionare anche le responsabilità del Locarnese dove il suo partito conta pur sempre qualcosa. Tuttavia l’analisi sulla situazione attuale da parte di Caprara non può essere condivisa là dove chiede ai lavoratori, dopo avergli espresso rispetto e solidarietà, di riprendere il lavoro quale atto di disponibilità e di responsabilità. Legittima la preoccupazione che possa tornare quanto prima il sereno anche sulle sponde del Lago Maggiore, ma non possono essere scaricate sui lavoratori “disponibilità e responsabilità” per errori commessi da altri! Non si può esprimere solidarietà e nel contempo chiedere la ripresa del lavoro senza rispondere concretamente alle legittime richieste dei battellieri di avere garanzie salariali! Se una persona sta annegando e grida aiuto, non gli esprimiamo solidarietà chiedendo nel contempo di abbassare la voce perché disturba. Lo aiutiamo ad uscire dall’acqua, mi sembra. Bisogna allora dare concretezza a questa solidarietà attivando tutti i contatti e chiedendo assunzione di responsabilità soprattutto all’ambito politico, affinché i collaboratori della Nlm possano tornare a lavorare con soddisfazione e con la garanzia di uno stipendio dignitoso!