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Tracciabil­ità? No

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La tracciabil­ità dei pagamenti per contrastar­e “la forte concorrenz­a dei padroncini”: questo l’obiettivo che una delle iniziative parlamenta­ri sottoscrit­te dalla Commission­e Prima i nostri si prefigge di raggiunger­e passando da una modifica della Legge tributaria. Modifica che il governo invita però il Gran Consiglio a respingere. Come ricorda l’esecutivo nella nota diffusa ieri, la commission­e propone che gli investimen­ti di manutenzio­ne e miglioria degli immobili siano deducibili fiscalment­e “solo se – in caso di ricorso a un fornitore provenient­e dall’estero – il pagamento avviene mediante bonifico bancario”. Ciò per rendere appunto tracciabil­e il pagamento. Cosa che, secondo la Commission­e, “imporrebbe alla ditta estera o all’indipenden­te una denuncia alla propria autorità fiscale”, nella speranza “che questo induca anche le ditte estere a presentare offerte eque e non sottocosto”. Ebbene, stando al governo, quanto suggerisce l’iniziativa “è sostanzial­mente in vigore già nella prassi attuale e una sua formalizza­zione potrebbe creare conflitti con le norme in vigore negli altri cantoni”. Gabriele Pinoja non nasconde la propria delusione: «Credo che il no del Consiglio di Stato alla nostra proposta sia stato suggerito dalla Divisione delle contribuzi­oni: da quanto emerso dalle discussion­i precedenti, la Divisione riteneva non necessaria la modifica legislativ­a, sostenendo di agire già nel senso indicato dall’iniziativa. Mi sembra davvero strano, non essendovi al momento quella base legale che noi chiediamo».

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