Prostituzione a Minusio, ‘l’autorità intervenga!’
Prostituzione alla luce del sole in una palazzina in via Esplanade a Minusio. La denuncia – anonima – viene confermata dal Municipio, tramite il capodicastero Sicurezza Tiziano Tommasini, e dalla Polizia comunale di Muralto-Minusio, con il comandante Yan Dalessi. L’autorità, dicono Tommasini e Dalessi, raggiunti dalla “Regione”, «si sta impegnando nel limite delle sue possibilità per eliminare il problema. Ma ci sono tempi burocratici dai quali non si può derogare». La lettera di denuncia, inviata in copia al nostro giornale, è indirizzata in primis al sindaco di Minusio Felice Dafond, ma anche al Comando della Polcom, al capodicastero Polizia, al segretario comunale e alla Polizia cantonale. Si parla di un giro di prostituzione nato in un appartamento che il proprietario ha subaffittato a due ragazze. Appartamento situato in una palazzina abitata anche da famiglie. Nella missiva viene fatto riferimento a personaggi noti per questo genere di “operazioni” e a loro atteggiamenti intimidatori nei confronti di chi si è esposto per protestare. La richiesta formulata all’indirizzo dell’autorità comunale è ovviamente quella di “intervenire immediatamente” per risolvere una situazione già nota da marzo.
‘No ad una forma di schiavitù’
Tommasini, da noi interpellato, riconosce il problema e informa che «in casi del genere vi sono delle procedure da seguire. Bisogna agire secondo le regole se si vogliono ottenere dei risultati concreti». Regole che Dalessi, come responsabile del Corpo di Polizia comunale convenzionato Muralto-Minusio, sta appunto seguendo, «secondo i tempi dettati dalla procedura», dice il comandante. Che aggiunge: «Un fatto dev’essere chiaro: la Polizia comunale di Muralto-Minusio, unitamente all’Ufficio tecnico per quanto riguarda la questione edilizia, lotta attivamente contro questo fenomeno basato purtroppo sullo sfruttamento delle ragazze. È né più né meno una forma di schiavitù che – malgrado la prostituzione non sia un reato in sé – non può essere accettata. Ma per risanare la situazione ci vuole del tempo. Il nostro impegno è evitare che la situazione si trascini oltre il lecito».