Quartiere Campagna, ‘riqualificare gli spazi’
Gli ex hotel Alpi e Bellavista non figurano tra gli edifici degni di protezione mentre “il destino del Quartiere Campagna è piuttosto legato ad una serie di interessanti progetti contemplati nelle misure del PALoc3 che porterebbero ad un’autentica valorizzazione e riqualifica delle aree pubbliche esistenti in questo comparto cittadino, a tutto vantaggio della qualità di vita dei suoi abitanti”. È quanto sottolinea il Municipio di Locarno nella sua risposta all’interrogazione – a carattere urgente – con cui il consigliere comunale Mauro Belgeri (Ppd) e confirmatari lo scorso 17 maggio ha lamentato “il continuo e irreversibile saccheggio del quartiere” e chiesto se non sia possibile sospendere ogni domanda di costruzione in attesa dell’approvazione dell’inventario dei beni protetti di interesse comunale”. L’esecutivo cittadino premette di essere ben conscio dell’importanza di mantenere nel limite del possibile quegli edifici ed oggetti che mostrano un valore storico e culturale degno di protezione ed in tal senso è oramai prossima la presentazione pubblica del lavoro svolto negli ultimi anni per giungere all’allestimento dell’inventario dei beni culturali, per il quale vi è già il preavviso cantonale. Locarno è d’altronde stato il primo Comune a dotarsi di una Zona di pianificazione appositamente studiata a favore del mantenimento degli oggetti segnalati nell’inventario cantonale, sui quali è stata svolta un’analisi molto approfondita. Tale Zona di pianificazione “ha di fatto congelato ogni intervento edilizio che poteva interessare questi oggetti e che poteva comprometterne l’integrità, in assenza di un vincolo di protezione legalmente valido.
Una zona di pianificazione per tutelare il patrimonio costruito
Pochi mesi or sono, la Zona di pianificazione è stata prorogata di ulteriori due anni (giungendo al tempo massimo fissato dalla LST), per consentire alla Città di portare a termine l’iter pianificatorio. L’Hotel Alpi e il Ristorante Bellavista, come detto, non figurano comunque nell’elenco elaborato dal Cantone che comprende oltre 200 oggetti. Per quanto riguarda il primo, il Municipio ritiene che non vi fossero i presupposti per ostacolare il progetto e per richiedere una conservazione più o meno marcata del giardino esistente, dove non figuravano neanche piante inserite nell’elenco degli alberi protetti. Anche per quanto concerne il Bellavista, l’Amministrazione è stata confrontata con una procedura edilizia che rispetta i parametri dati dal Piano regolatore in vigore e che quindi non giustifica un parere negativo. Infine, riguardo alla proposta di sospensione delle domande di costruzione, l’autorità di Palazzo Marcacci è dell’opinione che una decisione così drastica, oltretutto in difetto di una base legale, non sia concretamente applicabile e comporterebbe una serie di contestazioni da parte dei diretti interessati, oltre che possibili pretese risarcitorie”.