Ombre in fondo al tunnel
Ritardi, affollamenti e coincidenze: la mappa delle criticità del trasporto pubblico
Com’è viaggiare sui mezzi pubblici? Dipende. Anche perché c’è chi li utilizza di tanto in tanto, chi quasi mai e chi li “ha a cuore” e li usa sovente. Di quest’ultima categoria fa parte quel “centinaio” di membri dell’Ata, l’Associazione traffico e ambiente, che nelle scorse settimane ha risposto a un “sondaggio elettronico”. Un sondaggio che fa il punto della situazione a circa mezzo anno dall’apertura del tunnel di base del Gottardo. Il risultato? Preoccupano soprattutto i Tilo affollati nelle ore di punta, i peggiorati collegamenti tra Locarno e Oltralpe e i cronici ritardi tra Svizzera e Italia. E poi altri fattori che “sono sicuramente un buon indicatore – conclude l’inchiesta dell’Ata – di dove siano desiderabili o necessari dei miglioramenti”. Una ‘fotografia critica’, quella dell’associazione, che tiene in ogni caso conto di alcune premesse: “Stabilire una griglia d’orario non è per nulla semplice”, sulla rete sono in corso “importanti lavori” con i relativi disagi e il traffico stradale non facilita certo il compito degli autobus. E soprattutto: “Non è possibile accontentare tutti e ciascuno”. Si prenda il nuovo tunnel del Gottardo: accolto “con grande soddisfazione da tutti”, ma “non c’è un piano per l’evacuazione di eventuali passeggeri invalidi”. Sempre sul medesimo asse non piace poi l’offerta per chi dal Lago Maggiore vuole viaggiare oltre Gottardo: “La soppressione dei treni diretti da Basilea-Lucerna verso Locarno – si legge – è decisamente vista come un peggioramento del servizio, sia da chi abita nel Locarnese, sia da chi viaggia regolarmente fra questa regione e la Svizzera tedesca”. Perciò si auspicano un miglioramento delle “coincidenze” e il ripristino dei collegamenti tra Oltralpe e Locarno. Non va meglio sulla linea LuganoMilano. Qui i membri Ata segnalano “frequenti ritardi” e “tempo di percorrenza troppo lungo”, oltre che “coincidenze aleatorie” nel capoluogo lombardo. Tanto che “spesso per essere sicuri di prendere la coincidenza a Milano bisogna partire con un’ora d’anticipo”. Se si aggiungono “convogli Ec insoddisfacenti”, “sovraffollamento al rientro degli studenti domenica sera verso nord”, sistema di prenotazione “inaffidabile”, ecco che il quadro non è dei migliori tra Italia e Svizzera.
‘Strapieni e in ritardo i Tilo’
“Ritardi frequenti, treni strapieni negli orari di punta (si viaggia in piedi o seduti sul pavimento). Tempi d’attesa eccessivi per le coincidenze (Lugano verso sud e Giubiasco)”: pure per i Tilo non mancano le critiche nell’inchiesta dell’Associazio-
ne traffico e ambiente. Disagi, si precisa, che si protraggono “da alcuni anni” e che da gennaio si sono avvertiti in special modo a Rivera, dove i treni fermano solo ogni mezz’ora, e sulla tratta Locarno-Lugano, con i tempi d’attesa a Giubiasco “non ottimizzati”. E poi ancora i convogli per Luino – “un Tilo ogni due ore è troppo
poco” – e il “peggioramento del servizio, dallo scorso dicembre, sulla tratta Bellinzona-Biasca. Quali i suggerimenti per migliorare la situazione? Per far fronte all’affollamento sui convogli, l’associazione si chiede quando si viaggerà a Sud delle Alpi su “treni a due piani”. E “l’adeguamento delle gallerie?”. Infine gli autobus. Le maggiori criticità si segnalano quando le ruote gommate devono combinarsi con quelle ferrate: le coincidenze non sempre convincono. Così come non convince l’offerta della Navigazione sul Lago Maggiore. Ma quella è un’altra storia, che in questi giorni si chiama sciopero.