GeaMondo: la donna (si) realizza
Integrazione sociale e lavorativa con le ‘Isole dello sfuso’ e un futuro centro di socializzazione L’associazione, che opera all’insegna della sostenibilità, occupa per ora dei volontari. Ma la prospettiva è creare nuovi modelli di occupazione.
Una rete di vendita al dettaglio di prodotti svizzeri, bio, certificati, a lunga scadenza, esposti su un mobile riconoscibile che è anche un “marchio di fabbrica” dell’associazione. Il tutto denominato “Isola dello sfuso e della sostenibilità” – proprio perché venduto “spillato”, senza imballaggi – e gestito da volontari. Con la prospettiva di allargare il progetto a persone che per un motivo o per l’altro (anagrafico, di provenienza, per formazione, per lingua o per aver cresciuto dei figli) hanno difficoltà a reintegrarsi nel mondo del lavoro e potranno così rimettersi in gioco. Parallelamente, un centro di socializzazione e integrazione in cui queste stesse persone possano incontrarsi, confrontarsi, interagire, cercare una comprensione interculturale tramite incontri, eventi, workshop, corsi e attività a tema. Anche direttamente legati ai prodotti messi in vendita nelle “Isole dello sfuso”. Sono due progetti che si compenetrano, quelli messi in campo dall’Associazione GeaMondo (Gea, dalla divinità della forza femminile creativa) e che si rivolgono appunto al vasto mondo di chi vuole reinserirsi professionalmente ma si ritrova bloccato da una moltitudine di problemi che possono presentarsi a chi è “fuori mercato”. Di “Isole dello sfuso” ne sono state aperte due in pochi mesi: da “Il fruttivendolo” in via Varenna 1 a Locarno (078 685 23 73) e ne “La Bottega dei Monti” a Locarno-Monti (091 751 84 64). Pamela R. Baeriswyl, la responsabile delle “Isole”, nota che «questo progetto vuole sensibilizzare verso un altro tipo di acquisto, sostenibile, senza sprechi. I prodotti sono tutti locali, bio ed ecosostenibili. L’obiettivo è estendere la rete di vendita “sfruttando” spazi all’interno di negozietti già esistenti i cui titolari si dimostreranno sensibili verso il nostro “credo”».
‘Caccia’ a negozianti sensibili
I prodotti vengono esposti su mobili riconoscibili ovunque e la vendita è per ora gestita da volontari che possono essere persone della terza età ancora attive e con la voglia di fare. «Più avanti – aggiunge Pamela R. Baeriswyl – l’idea è di creare dei veri posti di lavoro destinati appunto a chi fa fatica a reinserirsi nel mercato ma ha tutte le carte in regola per farlo. In particolare, vogliamo realizzare un modello di lavoro che si concilia con le esigenze familiari di chi ha figli. Pertanto, abbiamo aperto la “caccia” a piccoli negozianti di paese che vogliano sposare la nostra visione, dandoci ospitalità gratuita o previo pagamento di un affitto simbolico». Gli interessati ad un’“Isola dello sfuso” possono chiamare lo 079 778 53 37 (lu-ve, 9-12 e 14-17; o visitare la pagina Facebook dell’Associazione GeaMondo. Quanto al centro di socializzazione e integrazione, ancora non ha casa. Contatti, informa la sua responsabile Victoria Franco Grütter (079 670 42 19, lu-ve, 912 e 14-17; centro@geamondo.ch), sono in corso con il Servizio per l’integrazione degli stranieri, cui è stato presentato un progetto per il 2018. «Una frase che inquadra perfettamente la nostra visione è quella secondo cui “le donne sono il fulcro della famiglia. Se la donna riesce ad integrarsi, trovare un lavoro e potersi rendere utile, tutta la famiglia ne beneficia. Soprattutto i figli e la società intera”», sottolinea Victoria Franco Grütter. La quale ha avuto modo di presentare in anteprima le finalità del progetto in occasione del festival “Gli altri siamo noi”, tenutosi a fine maggio al Portigon di Minusio per la Giornata mondiale della diversità cultuale, del dialogo e dello sviluppo. «GeaMondo è un’associazione apolitica e aconfessionale, senza scopo di lucro – conclude Pamela R. Baeriswyl –. Nasce dall’esigenza di diverse donne, madri e lavoratrici, di trovare delle soluzioni e delle risposte a problemi come l’integrazione, la socializzazione, la conciliazione lavoro-famiglia, nonché la salute, l’alimentazione e la sostenibilità».