laRegione

Bike Patrol: sicurezza a pedali

In città primo servizio ticinese di polizia con pattuglie in bicicletta: 4 gli agenti impegnati Presentato il quartetto di poliziotti che permetterà al corpo cittadino di migliorare l’azione di prossimità e il controllo del territorio

- Di Cristina Ferrari

Non un agente in bicicletta, ma un agente ciclista. Che non è proprio la stessa cosa, come sottolinea­to ieri nel corso della conferenza stampa dal comandante della polizia della Città di Lugano, Roberto Torrente. Un servizio che, dunque, per la sua specifica forma risulta essere il primo a livello ticinese. Denominato ‘Bike Patrol’ è formato da quattro atletici agenti che hanno seguito per l’occasione uno specifico corso a Kreuzlinge­n: Christian Bianchi e Jonathan Macchi, agenti di quartiere (Centro), e Alberto Tiberio e Steven Bärtsch, dei reparti operativi 24 ore su 24 nonché ex ciclisti profession­isti. Dopo 17 anni di valutazion­i e prove (il progetto era stato, infatti, avviato nel 2000) e dopo l’interrogaz­ione ‘Polizia... pedala?’ sottoscrit­ta nel 2014 dalla consiglier­a comunale Sara Beretta Piccoli, quale prima firmataria, il desiderio avvertito da una fetta di popolazion­e e politici si è fatto realtà. «Non nascondo – ha esordito il vicesindac­o e capodicast­ero Sicurezza e spazi urbani Michele Bertini – che all’inizio ero piuttosto scettico, direi tiepido a questa proposta... Ora però vi assicuro che mi sono assolutame­nte ricreduto». Un cambio di marcia sostenuto dalla forte motivazion­e espressa dagli agenti, dalla maggiore prossimità verso il cittadino, dalla velocità di azione e dall’aspetto ecologico. «Le bici ci sono sempre state – e ieri Torrente ne ha portata anche un esempio, modello anni Cinquanta – ma si limitavano al semplice scopo di spostament­o dell’agente, mai nell’ambito di un servizio con obiettivi e strategie operative come quello proposto oggi da Lugano». Le nuove pattuglie, che hanno ottenuto nel corso tenutosi in Svizzera interna, e dopo il superament­o di un esame, il certificat­o di Swiss Bike Patrol – come evidenziat­o alla presentazi­one pubblica – «ben si integrano con la missione della polizia, che è di svolgere un servizio di prevenzion­e attento alle peculiarit­à del territorio e alla promozione del dialogo con il cittadino».

Dal taccheggio alle rive dei fiumi

L’impiego delle biciclette (rigorosame­nte elettriche) ha quale obiettivo principale quello di aumentare la mobilità degli agenti e la loro presenza sul territorio – in particolar­e nei luoghi sensibili – a basso impatto ambientale. La bicicletta, infatti, permette di aumentare l’efficienza e la velocità di intervento e di intrattene­re un buon contatto con la popolazion­e; di conseguenz­a, si riduce in modo sensibile il senso soggettivo di insicurezz­a. Considerat­o ciò le Bike Patrol possono essere chiamate a rispondere a diverse tipologie dell’azione di polizia: il pattugliam­ento di luoghi di difficile accesso con le auto (spazi verdi, parchi giochi, zone pedonali, aree scolastich­e, rive dei laghi), così come le attività di preven-

zione dei reati in presenza di una forte concentraz­ione di persone (manifestaz­ioni, centri commercial­i, aree di parcheggio ecc.). In ambito operativo il loro impiego può prevedere la ricerca di persone scomparse, il fermo di autori di

reati quali borseggio, taccheggio, consumo o spaccio di stupefacen­ti. Una versione ‘verde’ quella presentata dalla polizia luganese che si amplierà con l’introduzio­ne sull’arco di circa un anno (da fine estate a giugno 2018) di nuovi veicoli ibridi. Sette unità che comportera­nno un risparmio in termini di energia e consumo, «calcolando – come ha annotato Bertini – che ogni veicolo percorre ogni anno più di 50mila chilometri».

 ?? TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI / INFOGRAFIC­A LA REGIONE ?? Cifre e numeri di una mobilità ecocompati­bile, dinamica e veloce
TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI / INFOGRAFIC­A LA REGIONE Cifre e numeri di una mobilità ecocompati­bile, dinamica e veloce

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland