In Ticino rispunta ‘l’erba’
Cannabis leggera, in aumento le coltivazioni. Ma la legge cantonale rimane restrittiva La marijuana è ormai un tema d’attualità. Aumentano le notifiche di coltivazione e anche i permessi per la vendita. Segno che il clima sta cambiando.
Con la cannabis light aumentano le notifiche di coltivazione: lo dicono i dati della Polizia cantonale. Ma la legge è severa. Käppeli, deputato del Plr: ‘Ci sono repressione e demagogia’.
Si è ridestato l’interesse per la ‘Maria’. Specie per la cosiddetta cannabis leggera, quella contenente meno dell’uno per cento di Thc e che la Polizia cantonale ha sequestrato negli scorsi giorni in diverse filiali ticinesi della Coop, dove erano in vendita le sigarette alla canapa light senza la necessaria autorizzazione. Segno che l’attrattiva nei confronti di questa pianta torna nell’aria. E i numeri lo confermano: dal 2004 al 2016 ci sono state venticinque notifiche di coltivazione, mai più di quattro all’anno. Da gennaio 2017 se ne contano invece dieci. Per quel che riguarda le autorizzazioni alla vendita, fino a quest’anno non erano mai state inoltrate istanze alla Polizia cantonale, che ci ha fornito i dati. Da gennaio ne sono già state rilasciate due, mentre sono sette i decreti di accusa per chi non ha rigato dritto. Chiaro insomma che si sta sviluppando un nuovo mercato. E ciò anche se la legislazione ticinese è tra le più restrittive in Svizzera. Per vendere marijuana leggera non è infatti sufficiente che il produttore abbia ricevuto luce verde dall’Ufficio federale della sanità pubblica: in Ticino è necessaria un’ulteriore via libera e per poterla ottenere bisogna rispettare la Legge sulla coltivazione della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti (Lcan) del 2002. Nella quale viene spiegato quale è l’iter burocratico da seguire. Soltanto chi gode di “ottima reputazione e garantisce un’attività irreprensibile”, si legge, può richiedere un’autorizzazione della durata massima di cinque anni. Nemmeno avere tale curriculum è però sufficiente: non si può esercitare la vendita al dettaglio vicino a scuole, centri sportivi o dedicati ai giovani. Un’altra potenziale difficoltà sta nel fatto che “il negozio deve essere gestito personalmente dalla persona titolare dell’autorizzazione”. Autorizzazione che può, inoltre, essere concessa solo a persone fisiche. Le contravvenzioni alle norme e al regolamento prevedono dal canto loro multe fino a centomila franchi. Riassumendo: non è impossibile coltivare e vendere cannabis light. Ma è facile inciampare. Ricordiamo che la tipologia di canapa di cui stiamo parlando è del tutto particolare. Se negli ultimi decenni la pianta ‘tradizionale’ ha visto un importante incremento della concentrazione di tetraidrocannabinolo (Thc), uno dei maggiori principi attivi, le varietà definite ‘light’ non superano invece l’uno per cento di Thc. Possono quindi essere commerciate. I fautori della regolamentazione fanno leva anche sul cannabidiolo (Cbd), un cannabinoide della cannabis. Questo allevierebbe degli effetti ‘stonanti’ del Thc e avrebbe anche effetti rilassanti, analgesici, antinfiammatori e ansiolitici.