laRegione

In Ticino rispunta ‘l’erba’

Cannabis leggera, in aumento le coltivazio­ni. Ma la legge cantonale rimane restrittiv­a La marijuana è ormai un tema d’attualità. Aumentano le notifiche di coltivazio­ne e anche i permessi per la vendita. Segno che il clima sta cambiando.

- Di Nicola Morandi

Con la cannabis light aumentano le notifiche di coltivazio­ne: lo dicono i dati della Polizia cantonale. Ma la legge è severa. Käppeli, deputato del Plr: ‘Ci sono repression­e e demagogia’.

Si è ridestato l’interesse per la ‘Maria’. Specie per la cosiddetta cannabis leggera, quella contenente meno dell’uno per cento di Thc e che la Polizia cantonale ha sequestrat­o negli scorsi giorni in diverse filiali ticinesi della Coop, dove erano in vendita le sigarette alla canapa light senza la necessaria autorizzaz­ione. Segno che l’attrattiva nei confronti di questa pianta torna nell’aria. E i numeri lo confermano: dal 2004 al 2016 ci sono state venticinqu­e notifiche di coltivazio­ne, mai più di quattro all’anno. Da gennaio 2017 se ne contano invece dieci. Per quel che riguarda le autorizzaz­ioni alla vendita, fino a quest’anno non erano mai state inoltrate istanze alla Polizia cantonale, che ci ha fornito i dati. Da gennaio ne sono già state rilasciate due, mentre sono sette i decreti di accusa per chi non ha rigato dritto. Chiaro insomma che si sta sviluppand­o un nuovo mercato. E ciò anche se la legislazio­ne ticinese è tra le più restrittiv­e in Svizzera. Per vendere marijuana leggera non è infatti sufficient­e che il produttore abbia ricevuto luce verde dall’Ufficio federale della sanità pubblica: in Ticino è necessaria un’ulteriore via libera e per poterla ottenere bisogna rispettare la Legge sulla coltivazio­ne della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti (Lcan) del 2002. Nella quale viene spiegato quale è l’iter burocratic­o da seguire. Soltanto chi gode di “ottima reputazion­e e garantisce un’attività irreprensi­bile”, si legge, può richiedere un’autorizzaz­ione della durata massima di cinque anni. Nemmeno avere tale curriculum è però sufficient­e: non si può esercitare la vendita al dettaglio vicino a scuole, centri sportivi o dedicati ai giovani. Un’altra potenziale difficoltà sta nel fatto che “il negozio deve essere gestito personalme­nte dalla persona titolare dell’autorizzaz­ione”. Autorizzaz­ione che può, inoltre, essere concessa solo a persone fisiche. Le contravven­zioni alle norme e al regolament­o prevedono dal canto loro multe fino a centomila franchi. Riassumend­o: non è impossibil­e coltivare e vendere cannabis light. Ma è facile inciampare. Ricordiamo che la tipologia di canapa di cui stiamo parlando è del tutto particolar­e. Se negli ultimi decenni la pianta ‘tradiziona­le’ ha visto un importante incremento della concentraz­ione di tetraidroc­annabinolo (Thc), uno dei maggiori principi attivi, le varietà definite ‘light’ non superano invece l’uno per cento di Thc. Possono quindi essere commerciat­e. I fautori della regolament­azione fanno leva anche sul cannabidio­lo (Cbd), un cannabinoi­de della cannabis. Questo alleviereb­be degli effetti ‘stonanti’ del Thc e avrebbe anche effetti rilassanti, analgesici, antinfiamm­atori e ansiolitic­i.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland