Esecuzioni e registri restano nelle periferie
Non chiudono gli uffici di Acquarossa, Biasca e Cevio. Il risparmio nella Giustizia rimarrà di due milioni l’anno.
Mezzo passo indietro e diversi in avanti. Avanti verso un’organizzazione che il capo del Dipartimento istituzioni (Di) Norman Gobbi vuole «più efficace ed efficiente». Oltre che meno costosa. E quindi qualcosa si muove negli Uffici dei registri e in quelli Esecuzione e fallimenti. Per l’appunto con quel mezzo passo indietro che scongiurerà la chiusura delle sedi di Acquarossa, Cevio e Biasca, e alcune modifiche – la creazione di due nuove Sezioni all’interno dell’Amministrazione e una nuova prima istanza per la Lafe, ma anche e soprattutto un’informatizzazione del sistema – che permetteranno al Cantone di risparmiare circa due milioni l’anno, seppur solo dal 2021. Un po’ in ritardo rispetto a quanto previsto dal piano di risanamento finanziario varato nel 2016 dal governo. Un piano di risanamento che nella versione originale prevedeva per l’appunto di assorbire nella sede di Faido gli uffici d’esecuzione di Acquarossa e Biasca e nella sede di Locarno quello di Cevio. Simile sorte si prospettava per il Registro fondiario: sarebbero dovuti rimanere a Bellinzona, Locarno e Lugano, con due agenzie a Biasca e Mendrisio. Addirittura più drastica la dieta per i fallimenti: sarebbero rimasti un ufficio per il Soprae uno per il Sottoceneri. Scenari ora rivisti: i cittadini potranno continuare a recarsi nelle sedi più discoste. Seppur non quotidianamente: «Verosimilmente – ha spiegato ieri la direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti – saranno aperti due o tre giorni alla settimana». Si vedrà più in là e Gran Consiglio permettendo. «L’apertura parziale degli uffici periferici – ha in ogni caso sottolineato Gobbi – è anche una risposta politica a quanto richiesto dai Comuni». Una risposta necessaria alla luce della quantità di dossier trattati anche lontano dai centri o ‘un contentino’? «La situazione verrà monitorata» e andrà «considerata l’evoluzione» tecnologica e delle abitudini. Tuttavia, ha rilevato il direttore del Di, «non tutta l’utenza è abituata ai sistemi informatici». E poi, ha aggiunto Andreotti, «è necessario mantenere un legame con il territorio». Si prendano per esempio i registri: di norma si ha a che fare «con materiale cartaceo» e c’è quindi voglia di prossimità. E c’è voglia anche di riorganizzazione. Che per questo settore della Divisione giustizia comporterà diverse novità. Su tutte l’istituzione di due nuove sezioni nell’Amministrazione: quella dei registri e quella Esecuzioni e fallimenti. Al capitolo registri, inoltre, verrà dimezzato il numero degli ufficiali attivi al ‘fondiario’ (da 4 a 2)e sarà istituita un’unica autorità di prima istanza per quanto concerne la Lafe, la legge che regola l’acquisto di fondi da parte di persone all’estero. Per le esecuzioni e fallimenti si prevede in particolare una ridefinizione dei due servizi, che saranno condotti da un ufficiale sostenuto da cinque supplenti.