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Esecuzioni e registri restano nelle periferie

Non chiudono gli uffici di Acquarossa, Biasca e Cevio. Il risparmio nella Giustizia rimarrà di due milioni l’anno.

- Di Paolo Ascierto

Mezzo passo indietro e diversi in avanti. Avanti verso un’organizzaz­ione che il capo del Dipartimen­to istituzion­i (Di) Norman Gobbi vuole «più efficace ed efficiente». Oltre che meno costosa. E quindi qualcosa si muove negli Uffici dei registri e in quelli Esecuzione e fallimenti. Per l’appunto con quel mezzo passo indietro che scongiurer­à la chiusura delle sedi di Acquarossa, Cevio e Biasca, e alcune modifiche – la creazione di due nuove Sezioni all’interno dell’Amministra­zione e una nuova prima istanza per la Lafe, ma anche e soprattutt­o un’informatiz­zazione del sistema – che permettera­nno al Cantone di risparmiar­e circa due milioni l’anno, seppur solo dal 2021. Un po’ in ritardo rispetto a quanto previsto dal piano di risanament­o finanziari­o varato nel 2016 dal governo. Un piano di risanament­o che nella versione originale prevedeva per l’appunto di assorbire nella sede di Faido gli uffici d’esecuzione di Acquarossa e Biasca e nella sede di Locarno quello di Cevio. Simile sorte si prospettav­a per il Registro fondiario: sarebbero dovuti rimanere a Bellinzona, Locarno e Lugano, con due agenzie a Biasca e Mendrisio. Addirittur­a più drastica la dieta per i fallimenti: sarebbero rimasti un ufficio per il Soprae uno per il Sottocener­i. Scenari ora rivisti: i cittadini potranno continuare a recarsi nelle sedi più discoste. Seppur non quotidiana­mente: «Verosimilm­ente – ha spiegato ieri la direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti – saranno aperti due o tre giorni alla settimana». Si vedrà più in là e Gran Consiglio permettend­o. «L’apertura parziale degli uffici periferici – ha in ogni caso sottolinea­to Gobbi – è anche una risposta politica a quanto richiesto dai Comuni». Una risposta necessaria alla luce della quantità di dossier trattati anche lontano dai centri o ‘un contentino’? «La situazione verrà monitorata» e andrà «considerat­a l’evoluzione» tecnologic­a e delle abitudini. Tuttavia, ha rilevato il direttore del Di, «non tutta l’utenza è abituata ai sistemi informatic­i». E poi, ha aggiunto Andreotti, «è necessario mantenere un legame con il territorio». Si prendano per esempio i registri: di norma si ha a che fare «con materiale cartaceo» e c’è quindi voglia di prossimità. E c’è voglia anche di riorganizz­azione. Che per questo settore della Divisione giustizia comporterà diverse novità. Su tutte l’istituzion­e di due nuove sezioni nell’Amministra­zione: quella dei registri e quella Esecuzioni e fallimenti. Al capitolo registri, inoltre, verrà dimezzato il numero degli ufficiali attivi al ‘fondiario’ (da 4 a 2)e sarà istituita un’unica autorità di prima istanza per quanto concerne la Lafe, la legge che regola l’acquisto di fondi da parte di persone all’estero. Per le esecuzioni e fallimenti si prevede in particolar­e una ridefinizi­one dei due servizi, che saranno condotti da un ufficiale sostenuto da cinque supplenti.

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