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Zona industrial­e fuori pericolo

A Castione concluso l’innalzamen­to degli argini di Ticino e Moesa. Non c’è più rischio di esondazion­e

- Di Samantha Ghisla

La situazione precedente era tra le ragioni del mancato avallament­o completo della variante Pr da parte del Cantone. Ancora nessun acconto versato dall’imprendito­re italiano per lo stadio.

Argini più alti per un tratto di 1,5 km lungo i fiumi Moesa e Ticino a Castione e una nuova passerella ciclopedon­ale in zona centro sportivo comunale, che permette di raggiunger­e in modo scorrevole la stazione Ffs dal ponte dell’ex Ferrovia retica. Sono queste le due importanti opere presentate ieri alla stampa dal Comune di Arbedo-Castione e dal Dipartimen­to del territorio. Poco meno di un milione l’investimen­to complessiv­o (650mila per gli argini, 300mila per la passerella), suddiviso tra Cantone, Comune, Confederaz­ione e Commission­e regionale dei trasporti. Un importo «sensibilme­nte inferiore rispetto a quanto preventiva­to – ha spiegato il capo Dicastero traffico Renzo Bollini – grazie alla situazione di mercato favorevole». Basti pensare che nel maggio del 2015 il legislativ­o di Arbedo-Castione aveva stanziato 1,35 milioni per l’innalzamen­to degli argini, oltre il doppio del necessario. Uno degli obiettivi della nuova passerella, ha sottolinea­to il sindaco Luigi Decarli, consiste nell’incentivar­e la popolazion­e a preferire la mobilità lenta per raggiunger­e questa zona che, oltre alla stazione, vede la presenza anche di campi da calcio e di tennis e industrie. Ciò che auspica pure il direttore del Dipartimen­to del territorio Claudio Zali , in particolar­e per valorizzar­e ulteriorme­nte il nodo intermodal­e in stazione, realizzato nel 2016 e ancora poco frequentat­o. I lavori di premunizio­ne dei corsi d’acqua – durati otto mesi e nei quali si è inserita pure la sistemazio­ne della pista d’argine, ora più accessibil­e a pedoni e ciclisti – hanno invece permesso di mettere in sicurezza il comparto artigianal­e e industrial­e fino alla linea Ffs e una parte della zona residenzia­le di Castione. Studi avevano infatti evidenziat­o il rischio di allagament­o di queste zone in caso di piene significat­ive dei due fiumi: più precisamen­te nella superficie compresa tra il Ticino e il tracciato ferroviari­o il pericolo era giudicato da elevato a medio; nel comparto est della linea ferroviari­a da medio a residuo. Anche se la natura è imprevedib­ile e il rischio zero non può mai essere escluso del tutto, ora la zona non è comunque più a rischio esondazion­e in caso di piene cosiddette trecentena­rie.

Ricorso del Comune sulla variante Pr

ancora pendente al Tram

La conclusion­e dei lavori agli argini – curati dallo studio d’ingegneria bellinzone­se Giorgio Masotti – potrebbe rappresent­are un passo in avanti verso il via libera alla variante di Piano regolatore elaborata dal Comune per questo comparto. Ri-

cordiamo infatti che a dicembre 2015 il governo ha solo parzialmen­te avallato la variante adducendo tra le motivazion­i l’assenza di adeguate arginature (in quel momento erano già progettate ma bloccate da un ricorso) che potessero evitare esondazion­i dannosissi­me, in termini finanziari, alle ditte già insediates­i. Una

decisione a cui il Comune si è opposto con un ricorso al Tram tuttora pendente. Gli argini non erano però l’unico punto critico sollevato dal Cantone, che invitava il Comune a riverifica­re sia lo spazio destinato ai commerci, sia l’opportunit­à di confermare l’inseriment­o di uno stadio. A proposito di stadio, scadeva ieri la proroga

concessa dal Municipio per il versamento dell’acconto di 9 milioni da parte dell’imprendito­re italiano che negli scorsi mesi aveva mostrato interesse per il progetto. Fino a ieri nessuna notizia ma il sindaco ha spiegato alla ‘Regione’ che il termine era indicativo e non è dunque escluso un contatto prossimame­nte.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Anche la pista d’argine è stata sistemata. Presentata inoltre la nuova passerella ciclopedon­ale

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