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Città turistica non è un ‘label’

Lugano avrà risposte più chiare con l’entrata in vigore della nuova legge cantonale sui negozi

- Di Cristina Ferrari

La perla del Ceresio Cenerentol­a dello status di località vacanziera? Un ambito che permane complesso. Ma per poco.

Perché Morcote, Locarno e Ascona sì e Lugano no? Pare, infatti, che, «se per l’immaginari­o collettivo la perla del Ceresio è, per anotonomas­ia, una città turistica, di fatto sembra non rivesta tale ‘status’». A evidenziar­lo in un’interrogaz­ione al Municipio erano stati i consiglier­i comunali Sara Beretta Piccoli (Ppd) e Stefano Gilardi (Lega dei Ticinesi). Ieri la risposta dell’Esecutivo. «Città turistica non è uno status, un titolo o un ‘label’ ottenibile con riferiment­o a una base giuridica specifica» mette subito le mani avanti il sindaco Marco Borradori. Un ambito che viene, dunque, definito «complesso, anche a causa dell’intrecciar­si di basi legali federali e cantonali che rispondono a imperativi diversi in un contesto in costante evoluzione». Il Municipio elenca perciò i vari riferiment­i giuridici, a cominciare dall’Ordinanza federale sulla Legge sul lavoro 2 e i criteri specificat­i dalla Segreteria di Stato dell’economia. Ad avere peso è, inoltre, in questi ultimi anni la nuova legge cantonale sull’apertura dei negozi, votata e approvata dalla popolazion­e il 28 febbraio 2016. «Con l’entrata in vigore, verosimilm­ente nel corso del prossimo anno – annota l’Esecutivo luganese – questa legge diverrà il principale quadro di riferiment­o per le aperture dei negozi in Ticino». Secondo Borradori, dunque, «rispettand­o i paletti imposti dal diritto federale e nel rispetto delle esigenze e degli interessi di tutte le parti coinvolte, la legge cantonale sull’apertura dei negozi offre una regolament­azione più chiara e coerente con la legislazio­ne federale sul lavoro, e diminuisce la necessità di far capo a deroghe dipartimen­tali». Sarà tale regolament­o, infatti, che dovrà chiarire in che modo la Città di Lugano (o parti del suo territorio) sarà considerat­a ‘località turistica’. Ma oltre alla nozione di località turistiche – preme sottolinea­re al Municipio cittadino – un altro concetto non va non ricordato, ovvero quello di località di confine, «che se soddisfatt­o – si puntualizz­a nel messaggio – permette aperture agevolate in base a una deroga di legge (come è il caso per le località turistiche) per negozi i cui prodotti rispondono principalm­ente ai bisogni dei viaggiator­i e con una superficie inferiore ai 120 metri quadrati. Nel caso di Lugano potrebbe a questo punto entrare in linea di conto come località di confine il quartiere di Gandria. L’amministra­zione comunale, infine, ricorda che la nuova legge continuerà a prevedere deroghe in caso di esposizion­i, manifestaz­ioni culturali, popolari o sportive, inaugurazi­oni, anniversar­i ecc.

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