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Castelli, su il sipario Perkovic: ‘Oggi lancerò lontano’

Al Comunale è tutto pronto: sale l’adrenalina tra gli atleti, vogliosi di trarre preziose indicazion­i in vista dei Mondiali, ma pure tra gli organizzat­ori, che possono finalmente godere dei frutti del loro lavoro in una serata che preannunci­a emozioni. A

- Di Giacomo Rizza

Bellinzona – Due ori olimpici (Londra e Rio), uno mondiale e quattro europei. Con un curriculum simile, Sandra Perkovic non è solo l’indiscussa favorita nel concorso del lancio del disco, ma pure una delle gemme dell’edizione che si preannunci­a la più prestigios­a da quando nel 2010 prese vita la prima. «Sono contenta di essere qui – dice la 27enne di Zagabria – sia per la bellezza di questo meeting, ma pure perché dopo tanto tempo ho finalmente avuto la possibilit­à di fare visita a dei familiari domiciliat­i a Lugano, che saranno presenti alla gara. Questo fatto, unito a quello che sarò uno dei profili più attesi, mi fa pensare a una serata speciale». Per gli organizzat­ori, la scelta della croata, che come tanti altri atleti di spessore ha preferito l’evento bellinzone­se ad altre tappe rinomate, è un grande motivo di orgoglio, oltre che sintomo di un even- to divenuto attrattivo pure per i fenomeni veri e propri. «C’erano altri tre meeting a cui avrei potuto partecipar­e, ma ho scelto il Galà dei Castelli perché ho sentito del grande ambiente e dell’ottima condizione delle strutture. Inoltre sono venuta a conoscenza che nell’edizione scorsa il tedesco Riedl Lars ha misurato un eccezional­e 69,84, il che è un aspetto di buon auspicio. Credo e spero di poter lanciare come lui». Come da qualche gara a questa parte (la prima volta nella serata di Diamond League di Shanghai, a metà maggio), l’evento bellinzone­se proporrà un mix di lanciatori e lanciatric­i, che effettuera­nno i rispettivi concorsi in concomitan­za. Un’idea spettacola­re per la platea, meno gradita dalla regina della pedana. «Devo dire di aver appreso la notizia con un po’ di malumore. Preferirei che le due gare non venissero mischiate, ma in questo caso, con sei donne e sei uomini, spero che non ci sia troppo trambusto. Per il pubblico, invece, sarà eccitante poiché è qualcosa di unico il fatto di vedere due campioni olimpici di sesso differente competere appaiati (è infatti presente pure il tedesco Christoph Harting, oro a Rio, ndr)». Se il Comunale splende nei minimi dettagli, lo stesso si può dire dell’imponente 27enne di Zagabria: Sandra Perkovic è potenzialm­ente in grado di offrire ai circa 6’000 spettatori del Comunale il meglio del proprio repertorio, e le tre vittorie stagionali in altrettant­e tappe di Diamond League ne danno conferma. «Sono davvero in forma e mi sento in condizioni di lanciare molto forte. Questo Galà mi servirà come test (probabilme­nte l’ultimo a detta sua, ndr) in vista dei Mondiali: con tre settimane di distanza da Londra avrò eventualme­nte la possibilit­à di limare qualche dettaglio in vista del grande evento, in cui battere il mio record personale (70,06 m, stabilito agli Europei di Zurigo del 2014, ndr) sarà il grande obiettivo. Ma già domani (oggi, ndr) spero di avere nelle mani un lancio che possa regalare un momento speciale agli spettatori: io darò il massimo, poi vedremo che cosa accadrà». Una passione, quella di Sandra Perkovic per il lancio del disco, che le ha subito fornito ottimi motivi per coltivarla. «Iniziai con il basket, ma poi ad undici anni scoprii il mondo dell’atletica e me ne innamorai. Inizialmen­te praticai la corsa e il salto, con risultati anche discreti. Ma poi partecipai a un evento in cui mi confrontai con il lancio della pallina: la mia sfidante lanciò a 30 metri, io arrivai a 57 (ride, ndr). Quel giorno scoprii dunque di avere un certo talento come lanciatric­e; da lì in poi praticai sia il giavellott­o, sia il peso e il disco, individuan­do in seguito quest’ultimo come il contesto in cui eccellevo di più». Da quella decisione in poi, l’accostamen­to alla lanciatric­e più forte della storia, Sandra se lo è guadagnato vincendo tutto, praticamen­te sempre, in ogni occasione. «Mi piace vincere e punto a farlo in ogni competizio­ne. È chiaro che non è sempre facile perché si rischia di chiedere troppo al proprio corpo e incappare in infortuni, soprattutt­o in questo tipo di disciplina. Ma sono cosciente di avere alle spalle un ottimo staff medico che sa monitorare il mio fisico. Sono dunque fiduciosa che la mia carriera sarà ancora molto lunga e ricca di successi».

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE/TI-PRESS GIANINAZZI Nicole Büchler, Kariem Hussein, Sandra Perkovic e Mujinga Kambundji

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