Argo 1, approfondimenti sull’istanza di Blotti
Accesso alla documentazione, la Gestione interpella il giurista del Gran Consiglio
È sotto la lente del consulente giuridico del Gran Consiglio Tiziano Veronelli la richiesta avanzata dall’ex responsabile – in seno al Dipartimento sanità e socialità (Dss) – della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Claudio Blotti di accedere alla documentazione raccolta e prodotta dalla sottocommissione parlamentare ‘Vigilanza’ in relazione all’affaire Argo 1, la ditta di sicurezza alla quale il Dss aveva affidato tramite mandato diretto la sorveglianza di centri per asilanti dall’estate del 2014 al gennaio del 2017. A Veronelli, ma anche al segretario generale del parlamento Gionata Buzzini, si è rivolta la commissione della Gestione, al cui interno era stata istituita la ‘Vigilanza’, dopo aver ricevuto nelle scorse settimane la domanda di Blotti, assistito dall’avvocato Luigi Mattei. Domanda che, stando sempre a quanto risulta alla ‘Regione’, si basa sulla Lit, la Legge sull’informazione e sulla trasparenza dello Stato. «Abbiamo chiesto alla Consulenza giuridica del Gran Consiglio di fare degli approfondimenti affinché la commissione possa poi prendere posizione sull’istanza», conferma, senza aggiungere altro, la presidente della Gestione Pelin Kandemir Bordoli (Ps), da noi contattata. Dopo la pausa estiva la commissione parlamentare deciderà quindi, alla luce anche del parere del consulente giuridico, quale seguito dare alla richiesta di Blotti, del cui inoltro avevano riferito ai primi di luglio ‘Ticinonline’ e ‘Teleticino’. Sullo sfondo, il mandato milionario alla Argo 1, gestito, ha appurato il Controllo delle finanze, senza risoluzione governativa e senza rispettare la legge sulle commesse pubbliche. Davanti alla ‘Vigilanza’, coordinata dal capogruppo del Plr Alex Farinelli, il capo dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento Renato Scheurer aveva detto di essere stato consapevole dal 2015, e con lui il suo allora diretto superiore, cioè Blotti, della mancanza della risoluzione del Consiglio di Stato. Sentito in precedenza dalla sottocommissione, Blotti aveva invece sostenuto che non ci si era mai accorti di nulla. Versioni di segno opposto, anche se in seguito Scheurer, con una email, ha corretto il tiro: la ritrattazione al termine delle audizioni, compresa quella del direttore del Dss, svolte dalla ‘Vigilanza’.